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avier Jacobelli, un’importante figura giornalistica, ha discusso la tanto discussa partenza di Maurizio Sarri dalla Lazio, sottolineando come la decisione del tecnico di dimettersi sia un atto insolito ma di grande valore.
Scrive Jacobelli su Tuttosport riguardo all’addio di Maurizio Sarri a Lazio:
PAROLE – “È possibile lodare Maurizio Sarri? È doveroso farlo. Non solo per la sua indiscussa capacità come allenatore – che già è stata evidenziata durante i suoi anni a Napoli, la vittoria dello scudetto con la Juventus e l’Europa League con il Chelsea, senza dimenticare il quinto e il secondo posto conseguiti con la Lazio, con la quale ha riportato il club in Champions League, e quattro derby vinti su sei partite. Piuttosto, voglio focalizzare l’attenzione sulla dignità e l’orgoglio di un leader vero.”
Jacobelli rievoca il doloroso addio di Sarri dopo quasi tre anni trascorsi alla Lazio, un periodo in cui l’allenatore ha creato un legame profondo con i tifosi e il club, affermando: “Mi sento legato alla Lazio, se non succede qualcosa di clamoroso voglio continuare qui a lungo, sino alla fine della mia carriera”. Eppure, è avvenuto qualcosa di clamoroso. Solo Sarri, Lotito e i suoi giocatori sanno esattamente cosa sia successo per spingerlo a rassegnare le proprie dimissioni, soprattutto dopo quattro sconfitte consecutive culminate con l’eliminazione dalla Champions League per mano del Bayern Monaco, che ha prepotentemente innescato una crisi.
Jacobelli ha denunciato gli effetti collaterali subiti da Ciro Immobile e la sua famiglia, bersagli di attacchi degradanti che non possono essere né minimizzati né ignorati. Ha criticato Lotito per le sue affermazioni, evidenziando l’impatto delle decisioni di Sarri, che ha rinunciato ai 5 milioni di euro del suo contratto in scadenza nel 2025. Mentre la decisione di dimettersi non è comune in Italia, Sarri ne era pienamente cosciente e quando ha realizzato che per una serie di ragioni non poteva più portare avanti le sue idee alla Lazio, ha scelto di ritirarsi.
“La frenesia per la quale un allenatore è un cretino se perde due partite o un genio se ne vince due e un attaccante è una schiappa se sbaglia un rigore e un genio se fa un gol qualsiasi, rende molto difficile realizzare progetti che permettano al calcio di evolvere”. Queste sono state le parole di Sarri, come ricordato da Jacobelli. Il giornalista conclude con un appello a Sarri: “Torna presto, Comandante. Dovunque tu voglia, ma torna presto”.