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Ecco perché l’articolo di Repubblica è fazioso e discriminatorio

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span style="font-weight: 400;">Come una bomba ad orologeria, ecco puntuale l’articolo di Repubblica (ripreso naturalmente da tutti gli altri giornali), che con la lente d’ingrandimento analizzano h24 il comportamento, la voce, il tono, i gesti adottati da alcuni tifosi della Lazio presenti in Germania per assistere alla gara di questa sera Bayern Monaco Lazio, pronti a immortalare il primo tifoso, o magari un bel gruppetto che esce dal ‘seminato’ di quello che si può dire e quello che si piò fare.

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Perché l’articolo è fazioso? Perché già dal titolo si capisce che è un lavoro fatto ad arte per gettare fango sulla tifoseria della Lazio, o almeno su parte della tifoseria biancoceleste che, non è una novità, è in parte schierata a destra.

Nel titolo c’è scritto testualmente “cori” al plurale, ma noi vediamo soltanto un video di un coro di cinquanta secondi, in cui solo negli ultimi cinque c’è un richiamo al duce, con tanto di saluti romani fatti da circa 20-30 persone. Sbagliato oppure no, non sta a noi dirlo. Quindi già siamo di fronte al primo errore stilistico: non sono cori fascisti, ma solo la decima parte di un solo coro, cantato da circa 100 persone sui 3400 presenti a Monaco intonato in una birreria molto famosa sita in centro città. Diverso sarebbe stato se tutti i 3400 tifosi si fossero dati appuntamento davanti a un sepolcro, oppure in luogo sperduto ma specificatamente riconducibile al quel personaggio storico, intonando per un’ora continua cori a supporto di quel periodo politico. 

L’articolo distorto di Repubblica inizia così: “Duce Duce”, boccali di birra a non finire (quindi per far capire che i laziali presenti in Germania sono tutti ubriachi e quindi poco di buono). Cori fascisti e saluti romani nella storica birreria di Monaco tanto cara a Hitler. E’ così che i tifosi della Lazio in Germania per la partita di Champions League, hanno trascorso la vigilia che si giocherà questa sera. Tra loro quasi un centinaio ieri notte si sono ritrovati nel salone dello storico birrificio proprio dove Hitler enunciò i 25 punti del programma Nazionalsocialista.

Per fortuna che ormai Repubblica non lo legge più nessuno, per via di un fine propagandistico che ha scavalcato la verità oggettiva del giornalismo, però dispiace vedere questi attacchi del tutto gratuiti e privi di contestualizzazione.

 

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