Il noto giornalista Paolo Condò, scrivendo per La Repubblica, ha affrontato numerosi temi. In special modo, si è concentrato sulle recenti dichiarazioni di Claudio Lotito, a seguito dell’arbitraggio di Di Bello in quel di Lazio Milan.
Condò ha fatto notare che quando Lotito parla di assenza di terzietà e rispetto del merito sportivo, implicitamente suggerisce che la partita fosse stata orientata contro la sua squadra. Il giornalista ha evidenziato la gravità di queste insinuazioni.
Riguardo a questo contesto, Condò ha aggiunto: “In un simile clima, ogni rigore mancato, ogni convocazione al Var ignorata o richiesta, viene interpretato come un segnale di corruzione o addirittura come prova di un complotto. Affinché la coesione rimanga stabile, però, occorre che l’arbitro sia integerrimo come la moglie di Cesare, sia nei fatti che nell’immaginario comune: se questo fondamento viene meno, tutto il resto crolla”.
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