C
iro Immobile, celebre attaccante della Lazio, è stato recentemente al centro di un aggressivo attacco verbale e fisico. La moglie Jessica e il figlio Mattia, di soli 4 anni, erano con lui quando il gruppo di aggressori li ha accerchiati fuori dalla scuola del bambino. Questo incidente è stato segnalato dall’ufficio stampa dell’attaccante.
Secondo la Scarlott Company, che gestisce la comunicazione di Immobile, l’aggressione sembrerebbe essere alimentata da una campagna di odio perpetrata da alcuni giornalisti e organi di stampa. Attraverso i loro canali di social media, questi individui hanno diffuso odio contro l’attaccante, riproducendo inoltre ricostruzioni false e fuorvianti della realtà.
In risposta a questo incidente, Immobile ha incaricato i suoi legali di avviare un’azione legale contro gli autori di queste diffamazioni. Le affermazioni, considerate diffamatorie, ledono la sua immagine professionale e personale e saranno sottoposte all’esame del giudice. L’instigazione all’odio, secondo la nota, è un reato che va punito, soprattutto se perpetrato senza motivo.
L’aggressione ha evidentemente turbato il giocatore, che non si è presentato come previsto al centro sportivo biancoceleste a Formello per la preparazione della prossima partita in trasferta contro il Frosinone.
L’Associazione Italiana Calciatori ha espresso la sua solidarietà e vicinanza al capitano della Lazio e alla sua famiglia dopo la spiacevole aggressione subita. In una nota, considerano l’accaduto come un grave atto di intimidazione che avrebbe potuto avere conseguenze ancor più gravi. Auspicano che le forze dell’ordine riescano a fare chiarezza sulla vicenda al più presto. L’AIC sottolinea inoltre l’importanza di non considerare atti di aggressione contro un calciatore come comportamenti normali. Tollerare tali comportamenti significherebbe perdere di vista i valori del nostro sport.