La Champions League, il torneo calcistico per eccellenza, sta per subire una rivoluzione che potrebbe cambiare radicalmente il panorama economico e sportivo del calcio europeo.
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partire dalla prossima stagione, la competizione passerà da 32 a 36 squadre, aprendo la strada a scenari spaziali, soprattutto a livello economico. Come riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, i benefici derivanti da una partecipazione in Champions saranno senza precedenti.
Con un nuovo formato pensato anche per contrastare l’idea della Superlega, la Champions League prevede un aumento significativo del fatturato. Per il triennio 2024-2027, si stima che il torneo genererà un incredibile fatturato di 4,7 miliardi di euro, rappresentando un aumento del 35% rispetto al ciclo precedente. Queste stime, fornite dalla UEFA, indicano un incremento significativo che potrebbe aprire opportunità finanziarie inimmaginabili per i club partecipanti.
Il nuovo modello di distribuzione finanziaria è progettato per incentivare sia la qualificazione che i risultati ottenuti durante la competizione. Con premi teoricamente maggiori per le squadre qualificate (dal 25% al 27,5%) e per quelle che ottengono successi sul campo (dal 30% al 37,5%), il sistema mira a premiare le performance attuali piuttosto che basarsi sui riconoscimenti del passato o sui diritti televisivi.
Un aspetto particolarmente positivo per l’Italia è la riduzione del peso dei riconoscimenti basati sul ranking storico e sui diritti televisivi di mercato. Questi elementi, che rappresentavano precedentemente il 45% del totale, vedranno la loro quota scendere al 35%. Una notizia ben accolta per la Serie A, caratterizzata da contratti televisivi meno redditizi rispetto ad altri campionati europei.
Con l’aumento delle entrate complessive, la lotta per ottenere un posto in Champions League in Serie A si fa ancor più intensa. Attualmente, sei squadre (Fiorentina, Atalanta, Lazio, Roma, Bologna e Napoli) si contendono le posizioni che potrebbero garantire non solo il prestigio di partecipare al torneo, ma anche un considerevole vantaggio economico. Tutte sperano che l’Italia possa conquistare un altro slot, poiché le prime due nazioni del ranking stagionale otterranno un posto supplementare. Attualmente, l’Italia è al primo posto di questo ranking, aprendo la possibilità di avere cinque squadre in Champions League.
Il destino degli introiti e degli slanci economici che seguiranno questa riforma dipenderà anche dal successo dei club italiani nelle competizioni europee. Maggiore sarà il cammino avanzato nelle fasi decisive, maggiore sarà la possibilità di garantirsi un altro posto in Champions League. L’intero movimento italiano nutre la speranza che questa opportunità possa rilanciare il calcio italiano sul palcoscenico europeo, portando benefici significativi sia a livello sportivo che economico. La strada verso la nuova era della Champions League si presenta dunque come un affascinante percorso carico di opportunità e sfide.