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La retrocessione storica del Santos: caos e disperazione in campo e fuori

Il Santos, dopo 115 anni di storia, ha vissuto la sua prima retrocessione nel campionato di calcio brasiliano, calcando così per la prima volta il campo della seconda divisione.

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La sconfitta interna contro il Fortaleza ha decretato il triste destino della squadra bianconera, lasciando la città intera immersa in un clima di disperazione.

Durante la partita decisiva, il Santos ha subito un triste declino che ha generato una serie di eventi infuocati. I tifosi hanno reagito con bombe carta e petardi, costringendo l’arbitro a concludere il match in anticipo nel recupero. La situazione è poi degenerata con un tentativo di invasione di campo, mentre i giocatori ospiti sono stati costretti a correre negli spogliatoi.

Sul terreno di gioco, si è consumato un vero e proprio psicodramma, con i giocatori del Santos, distrutti e inconsolabili, circondati dai militari in assetto anti-sommossa.

Al termine della partita, le tribune si sono svuotate, ma non prima di alcuni episodi di lancio di oggetti e seggiolini verso i giocatori del Santos. All’esterno dello stadio, la situazione è stata ancora più incandescente, con tafferugli, cariche della polizia e veicoli dati alle fiamme. La polizia ha utilizzato il gas al peperoncino per sedare la rabbia degli ultrà, riuscendo a placare la situazione solo dopo diversi minuti di tensione.

La retrocessione del Santos è stata accompagnata da un clima di disperazione e caos sia in campo che fuori, segnando così una pagina nera nella storia del club.

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