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Tare: “Non credo che Sarri chiuderà alla Lazio. Inzaghi un fratello e poi su Giroud vi dico…”

Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio, ha condiviso tutto quello che ha vissuto durante il suo periodo al club.

In una lunga intervista al Corriere dello Sport, Igli Tare parla a 360 gradi del mondo Lazio.

Mister Sarri ha dichiarato di voler chiudere la carriera a Roma, sponda Lazio, ma il dirigente albanese non è molto convinto “Conoscendolo, dico di no. Tuttavia lo auguro alla Lazio e a Maurizio. Soprattutto alla Lazio”.

Dopo aver affermato che la gestione Ballardini “Fu uno dei momenti più duri della gestione Lotito”, Tare ricorda tutti i mister con cui ha lavorato: da Edy Reja definito “Un vecchio Lupo” a Petkovic, il mister del 26 maggio “Uomo intellettualmente onesto” a Stefano Pioli, il tecnico che riportò la Lazio in Champions League .“Grande uomo e grande allenatore. Ho avuto modo di apprezzarne il carattere, le capacità tecniche, l’onestà, appunto, la qualità umana. Stefano è sincero. Mi dispiacque l’esonero il secondo anno, lui stesso ha ammesso che è stato il dolore professionale più forte, gli piacevano l’ambiente e il progetto, un grande progetto. Per sua stessa ammissione, soffrì di meno quando fu costretto a lasciare la Fiorentina e l’Inter”.

Tare e il rapporto con Simone Inzaghi

Tare rilascia parole al miele per Simone Inzaghi “Mio fratello. Diciotto, o forse vent’anni insieme. Credo che le nostre mogli ci conoscano meno bene. Un rapporto profondo, il nostro. Simone lo trovai nel 2009 al campo, allenava i Giovanissimi nazionali, pensai che avrebbe fatto una splendida carriera e lo dissi anche”.

Gli acquisti di Igli alla Lazio: dai top ai bidoni

Fra gli acquisti che Tare ricorda maggiormente ci sono i soliti noti “Felipe Anderson, Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Lucas Leiva, Klose, Lulic. Ma anche Brocchi, il mio primo acquisto. Sono molto legato a Cristian, da affetto autentico, un uomo onesto, perbene”.

Poi la domanda su Vavro e Muriqi, il difensore e l’attaccanti più cari della gestione Lotito, e Tare – molto diplomaticamente – la imposta così “Si sottovaluta la complessità dell’inserimento di uno straniero in una nuova dimensione di squadra, alcuni faticano più di altri. Spesso è una questione di dettagli. Ma voglio dirti una cosa: Vavro e Muriqi hanno subìto il calcio di Sarri, ma prima di andare via l’hanno voluto salutare e abbracciare”.

Tare stava per prendere Giroud

“Era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire. Le tentai tutte. Fu solo questo il motivo. Ragazzo eccezionale, Olivier. Quell’anno avevamo un grande attacco con Immobile, Correa e Caicedo”.

l’intervista – parte prima

 

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