Igli Tare torna a parlare e lo fa ai microfoni del Corriere dello Sport:
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n una lunga intervista l’ex direttore sportivo della Lazio racconta tanti aspetti della sua lunghissima esperienza in quel di Formello, tre anni da giocatore e quindici da responsabile. “Tre stagioni da giocatore e il resto da direttore”.
Tare elogia subito il presdidente Claudio Lotito, l’uomo che più di tutti gli ha dato fiducia, sin da subito. “Lotito è una grande mente, ha una determinazione e una forza di volontà pazzesche. Sono il suo pregio, ma anche il maggior difetto. Io gli sono grato per tutte le cose che ho imparato.”
Il dirigente albanese racconta di quanto ha dato per la Lazio, anche se a tanti tifosi questo non è stato molto chiaro “Questa lunga storia è il mio orgoglio. Alla Lazio ho dato tutto me stesso, per lei ho addirittura rischiato la vita. Ho avuto grossi problemi di salute, anni fa. I medici mi suggerirono di allontanarmi, di pensare a me stesso e a salvare la pelle”.
Tare e il suo addio alla Lazio
Si sono dette tante cose sull’addio di Igli Tare alla Lazio ma la verità è che la decisione è stata presa dal dirigente e non dal presidente. “Mia scelta, di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso, interlocutore e fare altro. Un anno fa, a inizio stagione, gli anticipai che a giugno avrei chiuso, che quella appena cominciata sarebbe stata l’ultima. Chiesi solo di uscire con onore, con dignità. Così è stato. Come per un matrimonio che si consuma naturalmente”.
Tare e la verità su Sarri
Tanti dissero che c’erano delle incomprensioni fra Tare e il nuovo tecnico Sarri nelle scelte di mercato “Niente di più falso. Sarri non è mai stato un problema, ma una soluzione. Il suo carattere non era una novità. Mi ero informato prima di prenderlo, sapevo tanto e volevo che fosse lui ad allenare la Lazio. Prima della penultima partita dello scorso campionato, a Empoli, volle parlarmi. Siamo stati insieme tre, quattro ore. Ha usato parole di miele, di cuore, spero, mi ha riconosciuto un sacco di meriti”.
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