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gente Marusic aggredito in Serbia. E’ accaduto martedì scorso, al termine di Serbia-Montenegro. E per Uros Jankovic e il terzino della Lazio sono stati momenti di puro terrore.
A raccontare tutto, ai microfoni della stampa montenegrina, è stato lo stesso procuratore. Che ha rivelato che Marusic ha assistito al brutale pestaggio di cui è stato vittima. E che proprio il suo intervento gli ha evitato conseguenze irrimediabili come la perdita della vita.
Per il suo gesto, allo stesso Marusic sarebbe stata puntata una pistola contro a scopo di minaccia. Presenti anche la moglie e la mamma del calciatore, con quest’ultima che sarebbe stata spinta e ferita. Diversi aggressori avrebbero colpito Jankovic alla testa e ad altre parti vitali. L’uomo avrebbe riportato lesioni allo zigomo e alla gamba sinistra.
L’episodio avrebbe avuto luogo fuori da un locale, dove Jankovic, Marusic & co. avevano festeggiato un compleanno. “Siamo stati circondati da diverse auto – racconta l’agente – Il mio autista ha tentato di allontanarsi, ma è stato investito da un’auto che veniva dalla direzione opposta. Io non sono neanche riuscito a salire a bordo, perchè sono stato aggredito da dietro“.
Ai microfoni del Corriere dello Sport, Jankovic ha poi voluto ringraziare Marusic per il suo gesto. “E’ un eroe – ha detto – Senza di lui avrei rischiato la vita“.