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candalo tamponi Lazio, Lotito vuole ‘vendetta’. Dopo l’assoluzione degli indagati del laboratorio Futura Diagnostica, il patron parte al contrattacco.
Non ha certo dimenticato le accuse che certa stampa ha rivolto a lui e al club subito dopo lo scoppio del ‘caso’. E ora è deciso a trascinare davanti ad un giudice gli autori in modo da ottenere un giusto risarcimento. Un’intenzione che conferma in un’intervista a Il Corriere della Sera.
“La giustizia penale – chiarisce in esordio – non ha mai indagato nè me nè la Lazio. I tamponi di alcuni nostri tesserati furono persino sottoposti a test del Dna per accertarne la non falsificazione. Una cosa che di solito si fa per i casi di omicidio e che quindi ci sorprese“.
SCANDALO TAMPONI LAZIO: “VI SPIEGO PERCHE’ LI ANALIZZAMMO AD AVELLINO”
“Tutta la vicenda – aggiunge poi – è nata perchè si riteneva strano che analizzassimo i tamponi ad Avellino. Ma – spiega a questo proposito – facemmo tutto insieme alla Salernitana. In più in quel centro il costo era accessibile“.
Aspetti che non hanno impedito ai media di gettare fango. Che ora però, dichiara Lotito, i responsabili dovranno risarcire: “Quella campagna denigratoria che la Lazio ha subito chi ce la ripaga? Io sono stato perfino inibito“. E annuncia: “Per questo ci muoveremo nei modi che la legge ci mette a disposizione“.
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