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unerali D’Amico, il giorno è arrivato. Si sono svolte questa mattina le esequie dell’ex campione della Lazio, deceduto il 1° luglio a 68 anni dopo una breve malattia. La cerimonia è stata officiata nella Chiesa Gran Madre di Dio, a Ponte Milvio. La stessa in cui si celebrò quella di Tommaso Maestrelli, l’allenatore che con D’Amico condivise la vittoria del primo scudetto biancoceleste. Presenti tantissimi esponenti del mondo Lazio, vip e non, che, al termine del rito, hanno salutato l’uscita del feretro dalla Chiesa con applausi e bandiere al vento.
“Chi non tradisce diviene immortale. Onore a Vincenzo vero laziale“, lo striscione srotolato dalla Curva Nord, che ha anche intonato l’inno ‘Vola Lazio Vola’. Per volere della famiglia, la bara sarà ora trasferita a Latina, città natale dell’ex campione. Dove domani alle 10 presso la Chiesa Parrocchiale Santa Maria Goretti sarà celebrato un altro funerale alla presenza dei concittadini. Circa mille i presenti questa mattina, tra cui Danilo Cataldi, il presidente Lotito, il team manager Manzini e Angelo Peruzzi, oltre a compagni e amici. Al termine, il patron si è intrattenuto con i cronisti presenti.
“Una grave perdita – ha detto – Una persona che ha fatto la storia del nostro club ed è entrato nel cuore dei tifosi. Un punto di riferimento. La mia presenza è per testimoniare che la nostra storia non viene mai dispersa e dimenticata. Anzi, resterà anche in futuro, il suo esempio e l’attaccamento a questi colori. Stiamo predisponendo attività per vedere che tipo di iniziative intraprendere. Bandiere così sono ancora possibili. Dobbiamo entrare nel cuore e nella testa della gente con i valori dello sport, quali l’orgoglio dell’appartenenza e la testimonianza dei valori del club“.
