Storia degli sponsor sulle maglie della Lazio
L
a storia delle grandi squadre di calcio italiane è anche la storia dei loro sponsor, che in molti casi hanno accompagnato i team per tantissime stagioni, in altri si sono avvicendati anno dopo anno. Si tratta di storie che, soprattutto in passato, si intrecciavano con il costume e la tradizione delle più grandi aziende italiane, che comparendo sulle magliette, le sostenevano e si facevano conoscere in giro per il mondo.
Di questi giorni la notizia che la Lazio ha detto addio a Binance, con cui aveva sottoscritto un contratto biennale di main sponsorship nel 2021. Una collaborazione che ha portato nelle casse della squadra circa 30 milioni di euro e che ora lascia spazio alla ricerca di un nuovo main sponsor, con condizioni decisamente cambiate.
Infatti ora il reparto marketing dei biancocelesti e Lotito possono giocarsi la carta della Champions League, che offre allo sponsor la possibilità di apparire su un vastissimo mercato internazionale. L’ambito delle aziende interessate è davvero ampio e di respiro internazionale. Ma lo sarebbe ancor di più se si considerassero anche i migliori casinò italiani online, in particolare quelli che puntano molto sulle scommesse sportive. Però in Italia questo tipo di partnership è vietato per legge dal 2018, dunque si dovrà cercare altrove.
Dalle fabbriche al betting, come sono cambiati gli sponsor
Tra le prime squadre a legare indissolubilmente il proprio nome a un marchio c’è stata la Juventus, che sin dagli inizi ha vestito il logo Fiat. Relazione inevitabile, dato che la famiglia Agnelli, proprietaria della Fiat, ha acquisito la squadra nel lontano 1923. La curiosità è che per le stagioni 43/44 e 44/45, in cui il campionato era sottoposto alle difficoltà della guerra, la Fiat è stata partner anche del Torino.
Oltre alle grandi realtà produttive, altre aziende hanno legato negli anni i loro nomi alle squadre di calcio, e i settori interessati sono cambiati decennio dopo decennio. Dai grandi gruppi assicurativi e bancari, agli operatori del gaming e ai migliori casinò online, tendenza, questa che ha caratterizzato varie realtà sportive a partire dal 2010, proprio per lo stretto legame tra mondo del calcio e mondo del betting. Legame reciso dal varo del Decreto Dignità, convertito nella legge n.96 del 2018.
Il provvedimento ha di fatto impedito ogni forma di sponsorizzazione dei migliori casino italiani e società di betting internazionali ai team sportivi. Il che ha portato all’interruzione e sostituzione di diversi sponsor della Serie A. Al momento in cui è stato sancito il divieto, è stato calcolato che le aziende di gioco, tra cui i migliori casino online AAMS legali in Italia, foraggiavano la Serie A con oltre 100 milioni di euro l’anno. Secondo un report ufficiale erano ben 15 i club della massima divisione ad avere accordi commerciali, anche se non tutti come main sponsor, con operatori del settore scommesse.
Quale sarà il prossimo nome sulle maglie della Lazio?
Al momento in cui Luigi di Maio ha proposto il Decreto Dignità, la Lazio aveva sottoscritto un contratto triennale con una società di betting, la Marathonbet, per 7 milioni di euro. A seguito della nuova legge, la scadenza del contratto fu anticipata all’estate del 2019. All’epoca furono diverse le squadre che dovettero interrompere le loro partnership in anticipo: tra queste anche la Roma, che sulla maglia portava il marchio Betway, uno dei migliori casinò AAMS.
Dopo l’azienda di betting è stata proprio Binance, che si occupa dello scambio di valute digitali, a venire in soccorso alla Lazio di Lotito, ma ora anche questo capitolo si è chiuso, almeno per quanto riguarda la maglia. Infatti il contratto biennale con la società di criptovalute prevedeva due anni come main sponsor e uno come sponsor normale che non appare sulla divisa. L’azienda non ha esercitato l’opzione per il terzo anno e, di conseguenza, è aperta la ricerca di un nuovo nome da esporre sulle magliette da gioco.
