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orto Gianmarco Calleri, lutto in casa Lazio. L’ex presidente si è spento a Roma a 81 anni. La causa del decesso sarebbero problemi cardio-polmonari. Imprenditore ed ex calciatore, era stato al timone anche del Torino. Nato a Busalla, in provincia di Genova, negli anni ’60 approdò, come centrocampista offensivo, proprio in biancoceleste, senza però mai esordire. Quei colori erano tuttavia nel suo destino e, circa 30 anni più tardi, li ritrovò in qualità di presidente.
Era il 1986 quando, insieme al fratello Giorgio e al finanziere Renato Bocchi, acquistò il club da Franco Chimenti. Un anno quello non fortunato per la squadra allora allenata da Fascetti, che si ritrovò a disputare il campionato cadetto con il famoso -9. Conquistata la salvezza a Napoli, l’anno dopo risalì in Serie A e fu l’inizio della rinascita. Grazie anche agli incassi dei botteghini, nelle stagioni successive sbarcarono a Roma campioni del calibro di Karlheinz Riedle e Ruben Sosa.
Non gli mancarono tuttavia le contestazioni, soprattutto per non essere riuscito a portare trofei in bacheca. Con una gestione attenta, riuscì comunque a risanare i conti e a gettare le basi per il ritorno tra le big del calcio italiano. Nel 1992 cedette infatti la società proprio a quel Sergio Cragnotti che regalerà un’epoca di trionfi culminati con lo scudetto del ’99-00. Nel 1994 rilevò il Torino, che lasciò dopo appena tre anni dopo una retrocessione in Serie B. Tra il 1998 e il 2001 l’ultima esperienza da patron, con gli svizzeri del Bellinzona.