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Immobile ai tifosi: “Spero si ricorderanno di me quando smetterò”

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mmobile ai tifosi. Per festeggiare l’anniversario della sua nascita, avvenuta il 20 febbraio del 1990, Lazio Style Channel ha pensato di dedicare all’attaccante una lunga intervista. Ai microfoni del canale ufficiale biancoceleste, il numero 17 si è soffermato su vari temi. Tra essi anche il rapporto con i tifosi, guardato anche in chiave futura. L’esordio del colloquio è però affidato al paragone con un altro grande bomber della storia del primo club capitolino: Silvio Piola.

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Mi mancano 83 gol per raggiungerlo. – ha spiegato Immobile – I suoi numeri sono davvero pazzeschi. Comunque per me è bello vedere questa classifica“.

Un pensiero poi per Sinisa Mihajlovic, che anche lui avrebbe compiuto quest’oggi gli anni: “Mi fa piacere ricordarlo, oggi più che mai. A volte ci è capitato di festeggiare insieme. Avevamo entrambi famiglie numerose e quindi molto legate“.

Ma Ciro non dimentica di essere nella storia della Lazio, come “tanti altri giocatori, che hanno fatto cose grandiose e che oggi ricordiamo. Magari succederà anche a me quando smetterò, spero più tardi possibile. Comunque, a parte qualche rumorino, qui i tifosi veri non mi hanno mai criticato“.

Immancabile un commento sulla partita più sentita dell’anno a Roma: “Capisco i tifosi. Il derby per noi è importante perchè lo è per loro, che ci tengono. La cosa fondamentale nel giocarlo è essere ‘sporchi’. E noi lo abbiamo dimostrato in tante partite, che a volte siamo belli da vedere, ma quando c’è da legnare sappiamo farlo“.

Ieri si è ripartiti dopo il ko con l’Atalanta: “Siamo stati lucidi e ci siamo detti di non mollare. Oggi invece abbiamo visto la classifica corta e ci siamo detti di non esaltarci“.

Si è visto quindi il punto di forza di questa squadra: “Dall’attaccamento alla maglia possiamo costruire basi forti e importanti. In questo calcio dove si cambia facilmente squadra, la nostra forza è che siamo una famiglia. Se ci si trova bene, è difficile andarsene. Altrimenti, si pensa che il proprio ciclo sia finito, senza rancore. Però, come successo dopo Inzaghi, si può ripartire con nuove motivazioni“.

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