L
otito Salva Calcio e Flaminio. Se fossimo in una squadra di calcio, ci troveremmo di fronte ad un trittico esplosivo. Purtroppo non è così, ma comunque qualcosa che fa rimbombare nelle orecchie c’è. Ovvero, i toni con cui il patron biancoceleste affronta i due temi a lui più cari. E come cassa di risonanza per propagarli si serve delle colonne del principale quotidiano sportivo italiano, La Gazzetta dello Sport. Proprio alla ‘rosa’ ha infatti rilasciato stamattina una lunga intervista, in cui ha spaziato letteralmente a 360°
LOTITO SALVA CALCIO E FLAMINIO: “DAL GOVERNO NESSUN REGALO”
Queste le sue parole, a partire dall’emendamento in Legge di Bilancio: “Non c’è stato alcun regalo. Fare demagogia è facile, ma si trattava di questioni serie che andavano affrontate con serietà. Neanche un euro è andato a fondo perduto. L’intero importo sarà versato nelle casse dello Stato, addirittura maggiorato del 3%. Le critiche? Al Senato hanno detto che mi hanno fatto un favore e che mi hanno dato un miliardo. Davvero? Scusi, ma io questi soldi non li ho visti“.
LOTITO SALVA CALCIO E FLAMINIO: “SULLO STADIO CI STIAMO LAVORANDO”
Poi, sul tema stadi, tra le riforme prioritarie del sistema calcio, lancia una sua proposta. “Siamo il paese della burocratizzazione. Dovremmo invece pensare ad un commissario centrale che vada oltre gli interessi particolari e corporativi del territorio. Il Flaminio? E’ una delle ipotesi che mi hanno prospettato. C’è da trovare il giusto compromesso sotto il profilo tecnico, strutturale e normativo. A questo stiamo lavorando con tutte le istituzioni preposte“.