Immobile stronca Abraham: le parole del bomber biancoceleste in una lunga intervista a Dazn
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mmobile stronca Abraham. Il rapporto con il ‘collega’ giallorosso è stato tra i temi di ‘Compagni di squadra’, l’esclusivo speciale dedicato al quattro volte capocannoniere della Serie A. Che si è intrattenuto a colloquio con Marco Parolo, suo ex compagno alla Lazio e attuale membro di primo piano del team di Dazn. Per assistere alla puntata, non si dovrà far altro che collegarsi alla sezione ‘Dazn Heroes‘ della piattaforma, dove sono presenti storie e incontri inediti con le stelle del nostro massimo campionato. Di seguito, alcune delle dichiarazioni rese da Immobile.
IMMOBILE E IL PRE-PARTITA
“Ci sono momenti in cui devi aspettare prima di salire sul pullman o fare la riunione. Di solito sono gli ultimi attimi di cui puoi approfittare per sentire la famiglia o ascoltare una canzone. Ognuno poi, giustamente, ha il suo modo personale per concentrarsi. Comunque, se ci si riflette bene, si tratta di un momento davvero profondo”
IMMOBILE E IL KILLER ISTINCT
“Studio i portieri avversari. Però, soprattutto quando ero più giovane, ho segnato spesso d’istinto. Tante volte penso prima a dove piazzare la palla, per cui so già dove finirà. Tanti gol erano già nella mia mente prima di farli, durante l’azione. Ad esempio, nel primo tempo col Bologna ho avuto un’occasione con un tiro di sinistro. Mentre conducevo il pallone, pensavo di fare il cucchiaio“.
IMMOBILE E IL BILIARDO
“Le nostre vittorie in campo le abbiamo costruite in sala da biliardo. Era qui che, durante i ritiri, trascorrevamo insieme le serate. Era un modo per legarci e cementare il gruppo. Il campione in questo ambito era però il nostro cuoco, Giocondo. Io invece veleggio tra le ultime posizioni della classifica. Su venti posizioni, direi che occupo la diciassettesima o la diciottesima“.
IMMOBILE E LA SCARPA D’ORO
“La stagione della Scarpa d’Oro l’ho iniziata discutendo con Inzaghi. Giocavamo con il Parma e avevo fatto un errore. Quando il mister mi ha sostituito, ho sbraitato un pò perchè avevo ancora tanta voglia di giocare. E qualche settimana più tardi mi ha detto che non lo sarebbe mai aspettato da me. C’era rimasto un pò male. Poi fortunatamente ci siamo chiariti e con il Genoa ci siamo abbracciati“.
“La partita in cui ho sofferto di più quell’anno è stata però quella con il Brescia. Avevo segnato 34 gol come Lewandowski, che però aveva una presenza in meno rispetto a me. Per questo, se fossimo arrivati a pari reti, avrebbe vinto lui la Scarpa d’Oro. Correa, Milinkovic e Luis Alberto, quindi, ce la misero tutta per farmi segnare, passandomi sempre la palla. Alla fine sono riuscito a superare il polacco e nell’ultima partita a Napoli ero un pò più sereno“.
IMMOBILE, DAL BIANCOCELESTE ALL’AZZURRO
“Anche con Sarri litigo spesso per il gol sfilando sul secondo palo. Mi dice sempre ‘primo, primo’. Il record di Piola? Mi mancano ancora 90-100 gol. E’ ovvio che più si va avanti e più diventa interessante. Ma per ora non ci penso. La Nazionale? Alcune opinioni mi fanno pensare. A volte ci rido su, altre mi arrabbio. Alla fine però chi mi vuole bene mi dice che quando smetterò se ne renderanno conto davvero“.
IMMOBILE, TRA PASSATO E PRESENTE
“A Dortmund avrei avuto bisogno di tempo in più. Nei primi sei mesi mi sentivo davvero bene, avrei potuto sicuramente fare molto meglio. A Siviglia invece non mi sono preso con il mister, può capitare. Lazio-Inter? E’ una partita particolare, non solo per il gemellaggio tra i tifosi. Ad incidere è infatti anche ciò che è successo negli ultimi tempi. Poi da quando Inzaghi è andato lì, c’è ancora più gusto a sfidarlo. Il capocannoniere? Certamente non sarà Abraham, credo farà tra i 15 e i 20 gol“.