Paparelli, una scritta su una serranda ha scatenato (ancora una volta) l’indignazione
I
tifosi della Roma tornano ad insultare Vincenzo Paparelli. Lo fanno con l’arma di sempre, le scritte con la vernice (rigorosamente anonime, non sia mai se ne prendessero la responsabilità…) sui muri degli edifici. Il tutto per toccare i rivali biancocelesti dove fa più male, nel ricordo di chi non c’è più. L’ultimo ‘colpo’ è stato sferrato nelle scorse ore davanti ad un locale romano. A darne notizia, attraverso il proprio profilo Facebook, il figlio di Paparelli, Gabriele. Da sempre in prima linea contro i numerosi che, in questi anni, hanno infangato la memoria del genitore, ha infatti postato una foto della scritta, che in pochi istanti ha fatto il giro del web.
PAPARELLI, LA RISPOSTA DI GABRIELE ALLE PAROLE VERGOGNOSE
“Parli di Durazzo, ma occhio al prossimo razzo“, le parole vergognose, ennesima rievocazione dei fatti di quella tragica giornata. Che Paparelli ha commentato sdegnato. “Qualcuno mi sa spiegare cosa c’entra Durazzo?“, si è chiesto in esordio. Ignaro forse di un riferimento agli sfottò in occasione della finale di Conference League a Tirana. In particolare, al ‘consiglio’ dei laziali ai romanisti di prendere casa nella cittadina albanese, distante appena 40 km dallo stadio, in modo da potervi assistere più facilmente. Gabriele ha poi svelato che la scritta sarà presto rimossa, anche grazie all’aiuto di un amico romanista. Della serie, sono così ma non tutti per fortuna.