Senad Lulic ha contribuito alla grandezza della storia della Lazio. Nel suo palmares 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane, queste ultime contro la Juventus. Nella più recente, quella disputata a Riad nel dicembre 2019, il capitano biancoceleste aveva messo la firma sul momentaneo 2-1.
La finale di Coppa Italia 2013, però, rimane il simbolo del legame tra il club e il bosniaco, autore del gol vittoria nel Derby contro la Roma del 26 maggio. Pertanto, alla luce di un rapporto costellato di successi, suonano particolarmente amare le parole proferite da Lulic in merito alla fine della sua storia con la Lazio: “Nei miei confronti non c’è stata chiarezza, non avrei chiesto altro. Invece sono stato scaricato dal club“.
LULIC: “SOLO UNA CHIAMATA DA TARE”
“Ho ricevuto una telefonata da Tare in cui mi ha riferito che non avremmo proseguito insieme e che avrebbero comprato un altro giocatore nel mio ruolo. La società ha parlato di ringiovanimento ma poi ha preso Pedro. Festa d’addio? Da parte del club non ho ricevuto nemmeno un grazie e questo mi ha lasciato molta amarezza, mi sono sentito un po’ tradito”.
Quindi una parentesi sulla vita attuale: “Vivo in Svizzera, faccio il padre a 360 gradi e questo è molto appagante. Mentirei se dicessi che il calcio non mi manca, infatti ho intenzione di intraprendere il percorso per diventare allenatore“. Così Senad Lulic nell’intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport.