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LAZIO INTER Sarri contro il calcio moderno: “E’ uno show”

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Alla vigilia di Lazio Inter Sarri è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita. Le parole del tecnico biancoceleste.

LAZIO INTER Sarri sa quanto sia importante una vittoria per dare slancio ad una classifica sinora deficitaria. La sosta ha dato modo di ricaricare le pile, ora la palla passa al campo, giudice inappellabile. “Sino a ieri – esordisce il tecnico – abbiamo lavorato a ranghi ridotti, quindi sarà difficile valutare come la squadra abbia reagito. Purtroppo adesso il calcio va così, abbiamo giocatori che si allenano più in nazionale che con noi. E’ diventato uno show, in cui si vuole solo spremere soldi agli appassionati. Io sono vecchio per queste cose, sono innamorato di altro“. Sulla partita di domani: “Mi aspetto che i miei reagiscano da uomini. A Bologna la prestazione è stata superficiale, abbiamo preso gol da situazioni imbarazzanti su cui ci siamo allenati per 10-12 volte. L’Inter non sarà spartiacque della stagione. Come società stiamo attraversando un periodo di transizione e cambiamenti. Per adesso ci impegniamo sulla solidità, poi penseremo al calcio che fa divertire“.

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Sugli uomini a disposizione: “Radu? E’ un caso che non abbia ancora giocato. Dopo il Covid non è stato in grande condizione, ma negli ultimi 10 giorni l’ho visto in miglioramento. In questo ciclo di impegni ci sarà spazio anche per lui. Immobile? Da due giorni sta lavorando bene. Gli ha fatto bene fermarsi un pò dopo quanto speso nell’ultimo anno. Gli altri invece non hanno dato più di tanto, solo da oggi hanno iniziato a lavorare in maniera attendibile“. Sull’atteggiamento che si vedrà in campo: “Non sarà scontato come sembra. Dalle nazionali arrivano giocatori che si sono allenati in tanti modi diversi, ricoprendo numerosi ruoli. I rischi ci sono, ma meglio affrontarli con l’Inter che con una squadra meno blasonata“.

Sul futuro: “Possiamo crescere molto, anche se ancora non abbiamo contezza di dove possiamo arrivare. Dobbiamo solo capire quanto serve“. Il primo step è, appunto, la solidità: “Per come difendiamo, tutti devono aiutare. Quindi, questo è quello che chiedo, nessuno deve avere meno intensità. Se vogliamo condurre la partita, non dobbiamo commettere errori, nemmeno individuali. La priorità degli obiettivi deve essere che, se ci sono 10 minuti di difficoltà, bisogna superarli senza subire gol“. In questo a creare qualche problema potrebbe essere…l’Olimpico: “Ho sentito tante lamentele, ma hanno risposto solo a me. E’ inutile girarci intorno, come prato non è di alto livello. Ci hanno assicurato che migliorerà, vedremo“.

Il momento è difficile, ma uscirne si può: “La causa del blackout non è facile da trovare. Dobbiamo solo andare avanti e lavorare, solo così riusciremo a cambiare mentalità. Quando poi ci si confronta, negli spogliatoi o da altre parti, parlano sempre i soliti 2-3, quindi non si capisce cosa pensano gli altri. Posso dire che ci sono momenti in cui il gruppo è troppo superficiale. Succede soprattutto quando le cose vanno bene. Con la Lokomotiv ad esempio abbiamo giocato una grande partita. Lì potevamo dare inizio a qualcosa, da lì dobbiamo ripartire per il prosieguo del cammino“.

Domani avrà di fronte il suo predecessore, Inzaghi: “Non ci sono confronti diretti tra gli allenatori. Tutto dipende dalla squadra che alleni, dalla sua forza. Simone qui ha fatto bene e ora allena una squadra favorita per il titolo“. Infine, un pensiero su quello che ritiene possa essere l’uomo chiave per la rinascita: “Mi aspetto tanto da Luiz Felipe. Dietro non hanno certezze su quello che gli chiedo, comunicano poco e non c’è nessuno che guidi il reparto. Lui potrebbe farlo, si sta comportando bene e potrebbe elevarsi proprio a questo ruolo“.

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