Correa non dimentica la Lazio: l’attaccante dell’Inter torna sulla sua avventura in biancoceleste. E, in merito al passaggio in nerazzurro, sottolinea il ruolo importantissimo avuto dal tecnico.
Correa non dimentica la Lazio. E’ passata appena qualche settimana da quando il Tucu, al termine di una lunga ed estenuante trattativa, ha lasciato Roma per trasferirsi a Milano. Cambio di città e squadra per lui, ma non di allenatore: all’Inter ha infatti ritrovato Simone Inzaghi, suo mentore in biancoceleste. Proprio della sua precedente esperienza, oltre che del rapporto con il tecnico piacentino, l’argentino ha parlato ai microfoni di Dazn.
Evidenziando quanto sia stato importante essere tornato a lavorare con il suo vecchio allenatore. Rivela che già sognava di vestire il nerazzurro, ma l’apporto del tecnico è stato, a suo dire, fondamentale nella decisione: “Quando mi ha chiamato non mi ha lasciato altri dubbi“. Problemi a calarsi nella nuova realtà dunque non ce ne sono stati: “Subito dal mio arrivo mi sono sentito a casa. Ho capito cos’è l’Inter e la responsabilità di essere in questa squadra“. E’ decisamente entusiasta il ragazzo, e non tralascia di celebrare alcun aspetto di questa nuova vita: dalla maglia (“molto importante“) ai compagni (“sono così forti, giocarci insieme rende tutto più semplice e divertente“). Con la speranza che l’onda non svanisca: “Voglio continuare a giocare e a trovarmi bene insieme a loro“.
La Lazio è però un ricordo ancora troppo fresco per essere rimosso. Cosa che difficilmente gli riuscirà completamente, alla luce di quanto gli ha lasciato: “A Roma mi sono trovato bene. Abbiamo giocato bene e anche vinto”. Ora però c’è l’Inter e i sentimenti sono praticamente gli stessi. Merito anche qui dei compagni: “Mi hanno accolto alla grande e mi stanno dando fiducia. Ciò è importantissimo se vieni da un’altra squadra italiana“. Non tutto però è rimasto invariato: “Ho apportato grandi modifiche al mio stile di gioco“. E proprio queste ultime potrebbero aiutarlo a coronare il “sogno” nerazzurro: “Voglio vincere qui e con l’Argentina“, dichiara. Senza però volare troppo in alto: “Penso sempre agli obiettivi più vicini, così resto più concentrato“.
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