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EDITORIALE LAZIO Contenti a metà. Bene in attacco, non in difesa

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Si poteva e doveva fare di più. L’arrivo di Sarri aveva creato la giusta magia, scemata per la difesa incompleta e un Kostic sfumato

E

’ stata una lunga estate di passione quella del calciomercato della Lazio. L’addio di Simone Inzaghi improvviso e in malo modo; la lunga caccia al nuovo mister tra sondaggi e rumors. Poi l’ufficialità di Maurizio Sarri, allenatore acclamato dalla tifoseria intera. Quindi il mercato dei giocatori e la corsa all’acquisto di pedine adatte al 4-3-3 sarriano. Molto è andato bene, ma non tutto.

ATTACCO OTTIMO, NONOSTANTE L’ ADDIO DI CAICEDO

Il panterone ha deciso a malincuore di accettare il Genoa viste le poche possibilità di giocare come vice Immobile. Muriqi il prescelto da parte della società (anche da Sarri?). Il 4-3-3 ha visto l’arrivo del pupillo Felipe Anderson e dell’ex romanista Pedro. Voluti fortemente dal mister che però avrebbe voluto anche Kostic. La storia del serbo ricalca a pennello quella di Ylmaz e David Silva, tra lentezze nella trattativa e infiniti tira e molla che hanno fatto saltare il banco. Nonostante tutto è arrivato il promettente Zaccagni. A centrocampo il buon Basic si aggiunge ai tanti centrocampisti in rosa.

IL PROBLEMA DIFENSORE, IL SOLITO ERRORE

Un mercato che poteva essere da 8.5 si svaluta in un 6 per la grave lacuna in difesa. Mancano all’appello un vero laterale sinistro di riserva (Radu sarebbe solamente adattato e l’età non è dalla sua parte) e il solito difensore centrale, richiesto da anni dalla piazza intera. C’erano Romagnoli, Rugani, Maksimovic, insomma se si voleva si poteva mettere la ciliegina sulla torta. “Sono felice di Patric” tranquillizza Sarri. Tutto il bene che vogliamo al biondo spagnolo, ma un altro difensore di ruolo e non adattato serviva come il pane. Noi siamo contenti a metà, con un difensore si partiva in pole per la sfida scudetto. Peccato.

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