LAZIO Muriqi e Vavro, due destini che potrebbero cambiare nel caso di approdo in biancoceleste del tecnico toscano.
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AZIO Muriqi e Vavro guardano a Sarri. L’ex allenatore della Juve è in procinto di accomodarsi sulla panchina biancoceleste. Se anche gli ultimi scogli saranno superati e l’operazione andrà in porto, la sorte dei due giocatori potrebbe cambiare. Entrambi erano destinati all’addio, direzione rispettivamente Turchia e Spagna. Tra le richieste fatte da Sarri a Lotito in sede di trattativa, ci sarebbe stata però anche quella di poterli valutare. Prima di lasciar fuori qualcuno dal suo progetto, il tecnico vuole essere infatti sicuro che non sia adatto ai suoi dettami di gioco.
Il kosovaro e lo slovacco sono stati indubbiamente tra gli acquisti che più hanno deluso nel corso delle ultime campagne di rafforzamento. Pagati entrambi tantissimi soldi – e dunque destinati, almeno nelle intenzioni, ad un posto di primo piano nello scacchiere biancoceleste – in realtà nessuno dei due è riuscito a ripagare degnamente l’investimento. Ciò vuoi per un mancato ambientamento nella piazza romana e nel campionato italiano, vuoi per una scarsa (se non nulla) adattabilità al gioco di Inzaghi. Motivo per cui dalla società si era deciso di concedergli una nuova chance altrove. Deciso a malincuore: i vertici si sono infatti resi conto che nessuno avrebbe riportato nelle casse del club gli oltre 30 milioni spesi.
Ma ora, con il possibile arrivo di Sarri, anche per loro si è accesa una speranzella di poter rientrare, almeno in parte, della cifra. Come? Attraverso una vera e propria ‘operazione rilancio’: Muriqi ha infatti caratteristiche che piacciono molto al toscano. L’ex Fenerbahce conta di servirsene per mettersi in mostra ai suoi occhi e ripetere con l’aquila sul petto prodezze come il poker a San Marino con la Nazionale. Quanto a Vavro, potrebbe invece trarre giovamento dal passaggio dalla linea a tre a quella a quattro: un modulo che gli permetterebbe di aver accanto un compagno che riesca a compensarne i punti deboli (vedi rapidità). A entrambi non resta dunque che attendere Sarri. Per poi provare a entrare nelle sue grazie.
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