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SUPERLEGA Florentino Perez: “Non possiamo far partecipare tutti. Inviteremo Roma e Napoli”

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UPERLEGA Florentino Perez continua a parlare della nuova Lega formatasi nella giornata di ieri che ha creato scompiglio nel mondo del calcio

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SUPERLEGA Florentino Perez, presidente del Real Madrid, continua a dire la sua su quanto concerne la nuova nascita della Lega nel programma spagnolo El Chiringuito de Jugones: “Abbiamo l’intenzione e la voglia di partire il prima possibile, senza creare nessuno strappo, siamo aperti al dialogo. Se riusciamo si partirà subito altrimenti attenderemo un anno. E magari non si troverà un accordo e non si farà anche se io spero di si altrimenti moriremo tutti. Pensavamo che il Psg avrebbe accettato e partecipasse invece non è stato così o almeno per il momento. Stessa cosa dei club tedeschi, avevano detto che vogliamo farla finita con i campionati locali e non è così. La meritocrazia non può esserci per 50 squadre, però ci sono squadre come Roma, Napoli e molte altre che hanno diritto di partecipare e studieremo una formula affinché possano qualificarsi. Chi genera il denaro sono i 15 club fondatori, sono quelli che creano il miglior spettacolo del mondo. Non posso dire chi altro parteciperà, stiamo trattando, ora però ci riposeremo un attimo per spiegare le nostre intenzioni”.

SULL’ESTROMISSIONE DALLE COPPE IN CORSO

“Nessuno verrà escluso dalla Champions League e nemmeno dalla Liga. L’unico modo per poter sopravvivere è creare altri introiti che al momento possono arrivare solo dal mercato televisivo. L’attuale Champions League non è molto coinvolgente, lo diventa solo da marzo in poi perché i tifosi non amano vedere partite contro squadre modeste. Ci sono 4 miliardi di potenziali tifosi che vorrebbero vedere giocare i grandi club. Se questi grandi club poi riescono a far bene incassando potranno poi condividere il loro ricavato con questi club modesti. Ho sentito dire che questo è un progetto da ricchi per ricchi che renderà poveri i poveri ma non è così. Il calcio ha 4 miliardi di tifosi e bisogna aver rispetto delle persone. Noi abbiamo lavorato in questo modo per salvare il calcio, un club ha perso 300 milioni un altro 400”.

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