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Sebastiano Siviglia: “Sono i tifosi che danno senso al calcio”

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L’intervista all’ex calciatore Sebastiano Siviglia, che ricorda con affetto gli anni biancocelesti

E’ intervenuto oggi ai microfoni di Non è la Radio, all’interno del programma C’mon Lazio Sebastiano Siviglia, ex calciatore biancoceleste, chiamato al telefono in occasione del suo compleanno. Durante l’intervista il calciatore ha condiviso alcuni ricordi, come il gol segnato contro il Torino, che ha definito: “un momento liberatorio: venivamo da 3 partite senza punti, c’erano state delle polemiche interne quindi per me fu sia un gesto liberatorio che un modo per conciliare gli animi“. Siviglia ha dedicato poi un pensiero speciale ai tifosi: “Il tifo è importante, sono le persone intorno a te che danno il senso di questo sport, se non ci fosse il popolo intorno noi saremmo paragonabili a chi gioca a bocce, per fare un esempio… Il grande merito del calcio è dato da tutte quelle persone che seguono lo sport e i propri beniamini con passione. Il tifo era uno stimolo in più per me, sono stato sempre in piazze “calde” durante la mia carriera“. Alla domanda se, avendo militato in entrambe le squadre capitoline, avesse riscontrato differenze nel modo in cui la stampa trattava i due team, Siviglia ha replicato: “Non ci ho fatto molto caso, tra l’latro sono stato così poco tempo con la Roma che nn saprei dire”. Nel giudicare la sua esperienza alla Lazio Siviglia non nutre però alcun dubbio: “I 6 anni alla Lazio sono stati importanti e stupendi, ho vissuto l’epoca delle difficoltà della squadra, poi piano piano sono ricresciute le basi per diventare di nuovo la squadra importante che è oggi“. Gli speaker hanno concluso l’intervista chiedendogli chi fosse secondo lui il giocatore della Lazio più completo durante i suoi trascorsi biancocelesti. “Beh, sicuramente dipendeva dal ruolo. Ci sono stati però giocatori che sono stati leader, guide, come Angelo Peruzzi, o giocatori che avevano una pasta diversa, sia come uomini che come calciatori, ad esempio Zarate per qualità tecniche, o Tommaso Rocchi per come sapeva attaccare in profondità“, ha replicato Sebastiano.

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