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LA NOSTRA STORIA Auguri a un tifoso d’eccezione: Daniele Portanova

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DANIELE PORTANOVA UNO DI NOI !!! Oggi vogliamo fare gli auguri a un tifoso speciale. Da sempre grande sostenitore della Lazio è stato vicino a vestire la maglia della sua squadra del cuore ma il sogno è rimasto chiuso in un cassetto.

Daniele Portanova, nato nella periferia romana il 17 dicembre del 1978, muove i suoi primi passi nel mondo del calcio nel Montespaccato per poi girare la penisola in lungo e largo. Difensore bravo e coriaceo, nel corso della sua carriera è stato una vera bandiera per Siena, Bologna e Genoa. Nonostante il suo lungo girovagare però la sua fede non è cambiata come dimostrano i tatuaggi sul suo corpo. A testimonianza del suo grande amore per la Lazio riproponiamo una sua vecchia intervista.

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DANIELE UNO DI NOI

Sei stato invitato per l’evento Di Padre in Figlio ma a causa di un contrattempo hai dovuto declinare: “E’ stata una dimostrazione che il popolo laziale non ha mai smesso di amare i propri colori. E’ stato incredibile, ancora ho i brividi. Vedere tutti quei giocatori che ci hanno regalato tante gioie e lo stadio pieno mi ha fatto venire la pelle d’oca, solo chi è laziale può capire”.

Tanti campioni in campo ma non Paolo Di Canio: “Per noi Laziali Di Canio è un punto di riferimento, Paolo Di Canio alla Lazio tutta la vita. Non penso si sia allontanato dalla Lazio, forse fisicamente ma non con il cuore e con la testa, questo è poco ma sicuro”.

Sei Laziale doc ma cresciuto nelle giovanili della Roma. In un’intervista hai dichiarato che ti tolsero una collanina della Lazio al tuo arrivo. Però l’Aquila tatuata sul braccio nessuno può togliertela: “Ho due-tre tatuaggi della Lazio. Il primo è stato Mr. Enrich, il simbolo del gruppo ultras degli Irriducibili. Essendo laziale al 100% sotto la maglia giallorossa indossavo la canottiera della Lazio”.

Che tifoso eri da giovane? “Spesso con mio cugino andavamo nel Gruppo Rock, nel C.M.L (Commandos Monteverde Lazio). Il mio idolo era Beppe Signori, ho iniziato a tifare con Ruben Sosa e Riedle. Ho avuto la fortuna di vedere una Lazio veramente forte”.

Sei mai stato vicino alla Lazio?“Qualche interessamento c’è stato ma non contatti veri e propri. Un giorno dissi al mio procuratore: ‘Io per la Lazio gioco un anno gratis’. Ho sempre sognato di vestire questa maglia ma non ce l’ho fatta, ma nessuno mi toglierà mai il cuore. Il tifo rimarrà per sempre”.

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