LAZIO Caicedo si confessa a tutto tondo ai microfoni di ‘Lazio Style Radio’.
LAZIO Caicedo, a partire dal momento attuale, dall’essere diventato ‘l’uomo dell’ultimo minuto‘: “Adesso ho più consapevolezza di quanto i miei gol siano da infarto. Non ho mai smesso di crederci, perchè so che il sacrificio e il lavoro alla fine pagano sempre. Mi sento completo e non ho più desideri da realizzare“.
Poi un ricordo del passato: “A 15 anni vinsi uno stage partecipando a una trasmissione tv. Mi toccò il Boca Juniors, ma poi ad acquistarmi fu il Basilea. Da lì è partito il mio sogno europeo. E ora sono qui alla Lazio. Ho sempre sognato di giocare in Italia, per di più in una squadra così forte. In Ecuador la vita non è stata facile, anche se i miei genitori mi hanno sempre dato quello di cui avevo bisogno. Però sono stato fortunato ad andare via presto, anche se una parte del mio cuore è rimasta lì. Ho girato tanto, ma alla Lazio ho trovato la serenità. Qui mi sento amato e vivo“.
Su Inzaghi: “Lo ammiro molto, con me è sempre stato chiaro e onesto. E’ grazie a lui, che è un vincente, se siamo arrivati a questo punto. Una delle sue qualità migliori è certamente che sa gestirci bene e fare gruppo“.
Su Immobile e Cataldi: “Ciro ha una fame che non ho mai visto in altri giocatori. E’ il nostro leader, la nostra bandiera, e come persona è molto umile. Anche da Danilo ho imparato molto, anche perchè spesso ci ritroviamo in panchina a chiacchierare (ride ndr)“.
Sull’avventura alla Lazio: “Ci sono stati momenti brutti e altri più esaltanti. Ma sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto. Ho vissuto un primo anno complicato, ma poi sono riuscito a superare le difficoltà ed è andato tutto bene. Ho vinto tre trofei su quattro. Durante la finale con l’Atalanta ho fatto l’assist più brutto della mia vita a Correa, che poi con la Juve ricambiò il favore. Giocare all’Olimpico è sempre un’emozione, poi le coreografie della Curva Nord sono sempre uno spettacolo“.