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Intervista allo speaker della Lazio Riccardo Celletti: “Sono laziale, emozione unica”

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Intervista allo speaker della Lazio Riccardo Celletti realizzata da Alessandro Battistini, Mozzarella e dal direttore di laziochannel.it Davide Sperati in onda nel programma radiofonico C’mon Lazio su Non è la radio.

“Sabato è stata un’emozione bellissima, ancora non ci credo. Sei laziale? Beh, un pochino (ride, ndr). La mia prima partita all’Olimpico è stata Lazio Verona del 1998: non ricordo il mese e il giorno ma mi sembra in primavera. Ero in curva insieme a mio padre romanista: in famiglia sono tutti giallorossi, io sono l’unica pecora nera (ride, ndr). E’ bello anche per questo fare lo speaker: naturalmente sono stati molto contenti ma la battuta ovviamente l’hanno fatta. Voglio ringraziare, anche se non lo conosco ufficialmente ma come tutti i tifosi della Lazio che vanno allo stadio lo ascoltavo, Francesco Pasquali (lo speaker dello scorso anno) che ha ricoperto il ruolo in maniera esemplare. Spero di essere alla sua altezza perché è vero che è importante essere tifosi ma bisogna anche essere professionali. Io sono stato contattato pochi giorni prima la partita con il Bologna e non so come è andata con lui. Non so se questa esperienza continuerà ma voglio ringraziarlo pubblicamente. Qualche tifoso mi ha bacchettato perché sul gol di Immobile ho dimenticato di dire “Vola l’aquila” e invece ho detto solo “Vola” e poi perché ho detto “Vola” solo 3 volte invece di 4″.

LA PROFESSIONE

“Mi hanno chiesto di inventare cose nuove e improvvisare visto che vengo dal mondo delle discoteche e delle serate. Sono abituato ad andare a braccio ed è per questo che sono arrivate delle critiche da parte dei tifosi che erano abituati a Francesco e si aspettavano magari le stesse frasi. Sono sincero, ero terrorizzato a pronunciare Akpa Akpro perché è un cognome molto particolare. Dietro le quinte mi hanno detto di avere un timbro più basso e più cattivo soprattutto per le formazioni: sabato ho fatto una prova, un’altra l’avevo fatta una settimana prima. Allo stadio non si sente molto bene soprattutto stando in regia: mi sarebbe piaciuto stare a bordo campo e naturalmente con il pubblico all’interno. Quando torneremo alla normalità mi gaserò ancora di più. Vorrei ringraziare pubblicamente Andrea Casta il violinista che è presente alle partite della Lazio, siamo amici e colleghi, abbiamo condiviso tante serate in Italia e all’estero: grazie a lui sono stato presentato”.

RAPPORTO CON I GIOCATORI

L’obiettivo è creare un po’ di festa allo stadio e far divertire la gente. Ora non so se potrà esserci lo speaker (a causa del nuovo dpcm sul Coronavirus) allo stadio, per il momento so che ci sarò alla prossima con la Juve. Me l’avevano detto però prima del dpcm ora vedremo se sarà confermato. Ti ha scritto qualche giocatore dopo la serata? Per il momento ancora no. Ho avuto l’onore di conoscere qualche giocatore, tra cui Immobile e Milinkovic, alla cena per la conquista della qualificazione della Champions League ma per il momento nessuno ha ripostato i miei posti (guarda il sito Instagram)”.

 

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