Il 23 ottobre 1938 nasce a Viareggio, in prov. di Lucca, colui che fu la guida di quella fantastica Lazio che partendo da 9 punti di penalizzazione in Serie B riuscì a conquistare la salvezza e un posto d’onore nei cuori dei sostenitori laziali per sempre: Eugenio Fascetti.
GLI ANNI DA GIOCATORE
Eugenio Fascetti cresce nelle giovanili del Pisa, Fascetti nel giugno del 1956 sostiene un provino con la Lazio. Non riesce a superarlo e passa al Bologna dove esordisce in Serie A proprio nella gara contro i capitolini. Nel 1960 passa alla Juventus dove resta un solo anno prima di essere ceduto al Messina. Nel 1964 arriva alla Lazio dove disputa una sola stagione per ritornare poi nella squadra siciliana. In seguito gioca con Savona, Lecco e Viareggio.
I PRIMI ANNI DA ALLENATORE
T
erminata la carriera da calciatore inizia quella di allenatore nella Fulgorcavi di Latina. Frequentato il supercorso di Coverciano nel 1978/79 diventa allenatore del Varese in Serie B, sfiorando la promozione in A nel 1981/82 sfumata proprio nella partita persa contro la Lazio per 3-2. Nel 1983/84 passa alla guida del Lecce, con il quale l’anno successivo ottiene la promozione in Serie A per poi retrocedere subito, ma non prima di aver fatto perdere lo Scudetto alla Roma vincendo all’Olimpico per 3 a 2.
L’ARRIVO ALLA GUIDA DELLA LAZIO
Nel 1986 è il presidente Gian Marco Calleri a portarlo alla Lazio. Nonostante i 9 punti di penalizzazione Fascetti porterà la squadra in alcuni momenti a lottare per la promozione ma al termine del campionato si salverà dalla retrocessione solo grazie ai famosi spareggi di Napoli con Taranto e Campobasso. L’anno successivo, 1987/88, però conquista la promozione ma a causa di incomprensioni con il presidente (la cessione di Paolo Monelli su tutte) non viene riconfermato per la Serie A e il suo posto viene rilevato da Giuseppe Materazzi.
GLI ANNI SUCCESSIVI
Successivamente allena prima l’Avellino e poi il Torino in Serie B con il quale ottiene la promozione. Passa quindi al Verona ottenendo la seconda promozione in Serie A consecutiva e aggiudicandosi il premio Guerin d’oro per la serie B nella stagione 1990/91. Dopo la stagione in serie A con i veneti passa alla Lucchese dove resta per due anni. Quindi sei anni al Bari, con un’altra promozione in A, dopodiché allena il Vicenza e il Como prima di lasciare l’attività di allenatore. E’ stato opinionista nella trasmissione “90° minuto” (dedicato alla Serie B) della RAI, insieme a Vincenzo D’Amico.