Nella giornata odierna ricorre il 22esimo anniversario della morte di Lucio Battisti, indimenticato cantautore dal cuore biancoceleste
Mi ritorni in mente, bella come sei: 7 parole. Parole, queste, che fanno parte di un repertorio enorme, che ha incantato l’Italia e che, a 28 anni dalla morte di Lucio Battisti, regalano ancora brividi indicibili. Mi ritorni in mente, bella come sei: parole dedicate al grande amore del cantautore di Poggio Bustone, certo. Parole che, però, nell’ottica della sua fede laziale, risultano intercambiabili quando a dar loro voce sono i tifosi biancocelesti. In questo immaginario sarebbe la sua musica, bella, intramontabile, a ritornare in mente ai sostenitori laziali. L’universo laziale, dal canto suo, merita di poter pensare che, quelle parole, Lucio possa averle dedicate anche ai colori biancocelesti. Dopotutto il calcio e la musica sono due canali capaci di trasmettere emozioni fuori dal comune, così come fuori dal comune era lui, Lucio Battisti, di Poggio Bustone, stroncato dal cancro il 9 settembre del 1998. I giardini di marzo, cantata a squarciagola dall’Olimpico dopo ogni partita, è un altro esempio di quanto Lucio Battisti abbia dato tanto, troppo, e per troppo poco.