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Intervista a Igor Protti, tra calciomercato, trenini e piatti romani

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L’ex bomber della Lazio Igor Protti è intervenuto nel programma C’mon Lazio, in onda su Non è la Radio. In studio Alessandro “Mozzarella” e Davide Sperati. Ecco l’intervista

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gor Protti, l’ex grande attaccante della Lazio, è intervenuto oggi telefonicamente in diretta nel programma radiofonico di Non è la Radio. Intervistato da Alessandro “Mozzarella ” e Davide Sperati, direttore di Lazio Channel, ha condiviso con gli ascoltatori ricordi, emozioni e commenti sulla Lazio di ieri e di oggi.

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Buonasera Igor. Partiamo con questa domanda: quanta emozione hai provato quando hai segnato sotto la curva al derby?

Beh, ve lo potete immaginare molto bene anche voi perché conoscete bene cosa significhi quella partita e quante aspettative ci sono in merito. La prima cosa che mi sono sentito dire a Roma quando ci ho messo piede è stata: “Igor mi raccomando il derby!”, quindi si pensa prima a quello che a tutto il resto. Segnare al 92esimo, con un uomo in meno, quando eravamo sotto per 1-0, considerando che ero entrato solo 15 minuti prima è stata una grande emozione…

Igor che hai provato quando hai segnato e hai fatto il trenino? Che sensazioni hai sentito arrivare dalle curve e da tutto lo stadio intorno a te?

Beh, intanto mi piace ricordare che eravamo fuori casa, anche se 3/4 dello stadio era romanista. Quando la palla è entrata la mia prima sensazione è stata di leggerezza assoluta, mi sembrava di poter volare. L’altro pensiero è stato di fare il trenino, cosa che facevo spesso l’anno prima con la maglia del Bari. Onestamente è stato anche un modo per ricordare gli anni passati a Bari, anni per me importanti e meravigliosi, non ho mai dimenticato quella tifoseria. Invece visivamente la sensazione che una parte dello stadio fosse un quadro fermo mentre dall’altro lato c’era il carnevale di Rio perché nessuno si aspettava più un cambiamento nel risultato. Quando Rambaudi ha fatto la sponda di testa, udite udite!, Rambo che prendeva la palla di testa, cross di Casiraghi e colpo di testa di Rambaudi (è stato stranissimo perché di solito accadeva l’esatto contrario)…non vi nascondo che quando ho visto che il guardalinee non aveva alzato la bandierina e ho visto Cervone venirmi addosso ero già certo di aver fatto goal perché era sufficiente toccarla poco per farla entrare in porta.  

Igor, cosa pensi di Ciro Immobile? Secondo te po’ confermarsi anche quest’anno capocannoniere della serie A?

Allora Immobile è’ un centravanti pazzesco, ognuno può dire la sua ma i numeri parlano più delle simpatie e delle opinioni, oltre ad essere un grande ragazzo da quello che vedo, anche se non lo conosco benissimo, è un centravanti incredibile, quest’anno ha raggiunto un record che molti pensavano potesse durare per decenni che era quello di Iguain. Ma con tutta la stima che ho in lui credo che ripetersi sarebbe quasi inumano, anche se tutti lo speriamo, e speriamo anche che possa addirittura migliorarsi… E’ una garanzia in termini di goals, ma chiedergli ogni anno di fare più di 30 goals forse è troppo anche per lui.

Anche tu sei stato un grande bomber, hai vinto la classifica dei capo cannonieri a pari merito con Signori se non mi sbaglio?

Si esatto, l’ho vinta l’anno prima di approdare alla Lazio, nel 1995-96, a pari merito con Beppe, 24 goals.

Igor, come giudichi il calciomercato della Lazio?

Io parto dal presupposto che la Lazio ha fatto un percorso importante in questi anni, ha dimostrato insieme al suo allenatore e al suo gruppo storico di giocatori che è una squadra importante che gioca un grande calcio. A volte è già un grande merito pensare di non indebolirsi e riuscire a mantenere i grandi nomi che si hanno: Immobile, Luis Alberto, sono una poesia, perché sono centrocampisti con caratteristiche diverse l’uno dall’altro ma tutti in grado di giocare un grande calcio. Al di là degli acquisti essere riusciti a tenere gran parte dei campioni è già un numero importante e la Lazio ha dimostrato di saper scegliere giocatori non conosciutissimi o che qualcuno dava per finiti che stanno invece facendo grandi cose.

Un nostro ascoltatore, Massimo, ti vuole chiedere: secondo Igor, a oggi, la Lazio come può arrivare in campionato?

Si può giocare un posto in Champions League, lo scudetto onestamente sarebbe meraviglioso ma forse è tanto, anche se devo dire che quest’anno sarà uno dei campionati più equilibrati degli ultimi 10 anni, ho questa sensazione quindi perché non sognare e sperare? Non mi piace parlare di scudetto perché si creano grandi aspettative e se si perde si crea un dramma, se invece gioca con serenità mentale la Lazio secondo me è una delle squadre più forti in Europa.

Qual è il gol che ricordi con più affetto nella tua carriera?

Beh, abbiamo parlato già del goal del derby ma ce n’è un altro che non tutti conoscono che ho segnato in serie C nel 2002, goal che ha permesso al Livorno di tornare in serie B dopo più di 30 anni. L’ho segnato a Treviso a 4 minuti dalla fine, c’era tutto lo stadio di Livorno a Treviso quel giorno, ero tornato con in mente quell’obiettivo, per aiutare la squadra e quel goal è stato il coronamento di quel sogno.

Igor, durante la tua permanenza a Roma, a livello culinario, cosa ricordi con più piacere?

La cacio e pepe, la carbonara, la pajata… Diciamo che a Roma do coji coji bene!

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