LA NOSTRA STORIA Orlando Rozzoni nasce a Treviglio (BG) il 23 luglio 1937. Inizia la carriera nella C.S. Trevigliese, legata all’Atalanta che lo preleva nella stagione 1955/56. Fa il suo esordio diciottenne in Serie A.
Alla fine della stagione passa alla Fiorentina. Nel 1957/58 si trasferisce alla Spal dove resta due stagioni in Serie A. Nel 1959 Rozzoni arriva alla Lazio. Si impone all’attenzione dei critici e degli sportivi romani per le sue indubbie qualità e perché si integra alla perfezione con l’altro attaccante, il brasiliano Humberto Tozzi. Potente e aggressivo il primo, tecnico e raffinato il secondo. L’anno seguente la Lazio retrocede per la prima volta nella sua storia in Serie B. L’unica soddisfazione la Lazio l’ottiene nel derby del 19 marzo 1961 quando, reduce da tre sconfitte consecutive e con la Roma in vantaggio per 1-0, Rozzoni nel giro di tre minuti prima pareggia e poi realizza il goal della vittoria. Nel campionato 1961/62 passa all’Udinese. La cessione è causata da motivi economici, la Lazio incassa ben 110 milioni di lire indispensabili per le sue casse.
Segue un breve periodo al Milan nell’estate 1962. L’anno successivo a furor di popolo torna alla Lazio contribuendo al ritorno in serie A. Parisce un gravissimo incidente contro il Como quando, in uno scontro con il portiere Geotti, si frattura il ginocchio. Nel 1963/64 stenta molto. La gravità dell’infortunio e la lunga assenza dai campi di gioco non gli permettono di essere risolutivo. Rozzoni non si riprende mai completamente dall’infortunio. Nel 1964/65 è ceduto al Catania. Torna ancora una volta alla Lazio l’anno dopo. I due campionati seguenti torna a Ferrara. Nel 1968/69 passa alla Ternana in Serie B. Terminata la carriera agonistica allena il Montevarchi, Città di Castello e Pergocrema. È ancora considerato degno rappresentante di quella serie di centravanti che hanno reso lustro alla storia della Lazio.
Fra gli anni ’50 e ’60 il tifoso laziale, pur vivendo stagioni non felici, si sentì rappresentato da questo generoso e forte calciatore affettuosamente soprannominato l”Orlando Furioso’. In più ebbe la fortuna e il merito di aver segnato reti decisive alla Roma e questo contribuì alla sua popolarità. Ha vissuto a Milano ed è stato uno dei più assidui frequentatori delle cene sociali che il Lazio club di Milano organizza periodicamente. Non a caso il club ha intitolato a lui (quando era ancora in vita) e all’altro grande campione biancoceleste Renzo Garlaschelli la denominazione sociale. Muore a Treviglio il 7 agosto 2009, alla vigilia del giorno in cui la sua Lazio si aggiudica la terza Supercoppa Italiana della sua storia.
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