LA NOSTRA STORIA Rodolfo De Mori nasce a Roma il 1 giugno 1892 da Stefano e Sofia Ascenzi. Diplomato ragioniere, era soprannominato ‘Erdimo’ dall’anagramma del suo cognome. Podista, nel 1910 partecipa anche ad alcune partite di calcio. Partito per la grande guerra come sottotenente del 5° reggimento bersaglieri De Mori cadde in combattimento al fronte. La notizia della morte fu annunciata il 27 novembre 1915 anche se al ministero della difesa Div. Onorcaduti risulta deceduto per ferite riportate in combattimento sugli altopiani di Santa Lucia nell’agosto dello stesso anno. Probabilmente fu il primo a cadere fra gli atleti biancocelesti richiamati al fronte. Decorato con la Medaglia d’Argento al V.M.. Fu uno dei migliori podisti della Lazio, vinse importanti gare a livello nazionale. Fu anche recordman nazionale sugli 800 metri piani. Con Ancherani, Giottiga e Smailer, fa parte della staffetta biancoceleste che vince per 6 volte la Targa Masini intorno al 1910. Nel 1911 viene eletto consigliere sportivo della Lazio e fa parte della staffetta olimpionica biancoceleste. Nel 1912 fu eletto vicesegretario della Sezione sportiva nell’Assemblea Generale. L’anno successivo, nonostante il trasferimento a Bologna per motivi professionali, continua a gareggiare con i colori biancocelesti. Proprio a Bologna, durante una sfida con lo studente in medicina Ciuffarelli, fa registrare un tempo di 10 secondi e 4/5 sui cento metri che avrebbe costituito il record italiano se un controllo dei giudici non avesse accertato che la pista era in discesa e per cui il record non fu omologato. È deceduto il 26 agosto 1915 a Santa Lucia di Tolmino, in Slovenia.
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