Il 2 giugno 1978 moriva a Madrid il leggendario presidente del Real Santiago Bernabeu. Nato ad Almansa, nella provincia di Albacete, l’8 giugno 1895, molto giovane si trasferì a Madrid con la famiglia. Aveva un fratello maggiore, Antonio, che fu tra i fondatori del Bologna.
GLI INIZI
A
14 anni iniziò a giocare nei juniores del Real Madrid. Arrivato in prima squadra ricoprì il ruolo di attaccante. Per molti anni fu il capitano dei blancos prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 1927. Ricoprì diversi incarichi gestionali e tecnici compreso quello di allenatore. Restò a lavorare nel club spagnolo fino all’inizio della guerra civile spagnola. Alla fine della guerra, nel 1939, tornò al Real. La vecchia dirigenza era sparita e Bernabeu passò molti mesi a cercare di contattare i vecchi dirigenti, i vecchi giocatori e i vecchi soci.
L’ELEZIONE A PRESIDENTE
Il 15 settembre 1943 a seguito delle violenze dei tifosi successive a una vittoria del Real sul Barcellona il governo costrinse i presidenti dei due club a dimettersi. Bernabeu fu eletto presidente del Real, restando poi in carica per 35 anni fino alla sua scomparsa. Ristrutturò il club. Mise dei team tecnici indipendenti a capo di ogni singola sezione e reclutò persone ambiziose e visionarie. Inoltre è a lui che si deve la costruzione del nuovo stadio terminato nel 1947. Lo Stadio Santiago Bernabeu, ribattezzato in suo onore il 4 gennaio 1955. A quel tempo il più grande d’Europa. Sempre in quegli anni fu realizzata la Ciudad Deportiva. Iniziò ad acquistare giocatori di classe mondiale provenienti dall’estero. Gente del calibro dell’argentino Alfredo di Stefano o l’ungherese Ferenc Puskás. Dando in questo modo vita alla prima vera squadra multinazionale al mondo.
I SUCCESSI
In 35 anni di sua presidenza il Real Madrid ha vinto 71 trofei: 16 campionati nazionali, 6 Coppe del Re, 6 Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Sotto la sua presidenza anche nella pallacanestro il Real Madrid ha raggiunto grandi successi: 19 campionati spagnoli, 18 coppe nazionali, 6 coppe europee e 2 coppe intercontinentali. Morì nel 1978 durante il campionato mondiale in Argentina. In suo onore la FIFA decretò tre giorni di lutto durante il torneo e un minuto di silenzio.
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