L’8 aprile 1938 nasceva a Tivoli Paolo Carosi il ‘barone’ biancoceleste. Iniziò a giocare nelle giovanili della squadra della città tiburtina. Nel 1958, appena ventenne, approdò alla Lazio.
Esordisce in prima squadra l’anno successivo in una gara di Coppa Italia. Poco dopo arriva anche il suo esordio in Serie A. Due stagioni come riserva e poi l’inserimento in prima squadra. Sfortunata coincidenza proprio l’anno della prima retrocessione dei biancocelesti nel campionato cadetto. Nel 1962 si trasferisce all’Udinese. Alla fine del campionato torna alla Lazio, dove resta fino alla conclusione della stagione 1967-1968.
Quindi si trasferisce al Catania. Mediano, roccioso e infaticabile, ha sempre dimostrato un forte attaccamento alla maglia. Per questo motivo è stato un beniamino dei sostenitori biancocelesti e un esempio per tutti i suoi compagni di squadra. Con i capitolini conta 197 presenze complessive (176 in campionato, 19 in Coppa Italia e 2 in Coppa delle Alpi) e 3 gol.
LA CARRIERA DA ALLENATORE
Una volta terminato di giocare Carosi fa ritorno nella società biancoceleste per intraprendere la carriera da allenatore. Restò alla guida della Primavera per cinque anni conquistando lo Scudetto di categoria nel campionato 1975-1976. In quella squadra a disposizione del tecnico c’erano giovani elementi come Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Andrea Agostinelli, Stefano Di Chiara, Maurizio Montesi e Massimo De Stefanis. Una volta superato il Supercorso di Coverciano lascia la Primavera per iniziare la carriera di allenatore tra i professionisti.
Dopo le prime esperienze all’Avellino passò alla Fiorentina. Venne però esonerato l’anno successivo. Quindi il passaggio al Cagliari, poi al Bologna per poi tornare ancora una volta nella sua ‘amata’ Lazio. Fu l’allora presidente Giorgio Chinaglia nel campionato 1983-1984 a chiamarlo. Intenzione del presidente offrirgli la guida di una squadra in gravi difficoltà e molto vicina alla Serie B. Carosi accettò e grazie a un ottimo girone di ritorno riuscì a centrare la salvezza. L’euforia per lo scampato pericolo però durò poco e, dopo un paio di mesi, venne esonerato. Paolo Carosi è deceduto a Roma il 15 marzo 2010 all’età di 72 anni.
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