Questo pomeriggio Ciro Immobile ha chiacchierato in diretta su Instagram con Damiano Er Faina, raccontando la sua carriera
Dalla Primavera della Juventus fino al suo approdo alla Lazio. Ciro Immobile ha ripercorso la sua carriera senza troppi segreti, durante il Live su Instagram con Damiano Er Faina. Dopo i primi anni in Serie B tra Siena e Grosseto dove le cose non sono andtae bene, arriva il Pescara ed esplode con Zeman. Poi la consacrazione al Torino e la vittoria della classifica dei cannonieri. Le parentesi estere a Dortmund (“Inzaghi assomiglia a Klopp“) e Siviglia, poi la Lazio.
L’approdo alla Lazio e l’ombra di Klose
“Quando mi ha chiamato la Lazio ero a Siviglia e sono stato felice quando il mio procuratore mi disse che era tutto fatto. Sono venuto dopo il casino di Bielsa. Al primo anno di Lazio sono andato direttamente al ritiro in Germania perchè avevo giocato l’Europeo e ho trovato la squadra già costruita. Mi sono integrato subito e sembrava che ci conoscessimo da tempo. Klose? Non ho mai pensato al fatto che lo dovevo sostituire, volevo solamente fare il mio percorso e dimostrare le mie qualità. Klose era di caratura mondiale, ma alla Lazio ci sono stati tantissimi attaccanti fortissimi, non dovevo pensarci per non avere questo peso“.
I migliori partner d’attacco
“Nel primo anno devo dire grazie a Felipe Anderson per tutti gli assist, ma anche Milinkovic si vedeva che era forte. Ogni anno c’è stato qualcuno che mi ha aiutato, poi Luis Alberto negli anni seguenti, ma anche Keita nel primo anno è stato fondamentale con la sua esplosione nel girone di ritorno. Lo scorso anno mi ha aiutato molto Caicedo nel momento in cui io non ero al massimo. Giocare in tre insieme a Caicedo e Correa? Impossibile perche’ ne risentirebbe la nostra filosofia di gioco“.
L’importanza del derby, Salisburgo, la Juve, la rimonta all’Atalanta
“Il derby? Nel primo anno per me erano tranquilli anche quello di Coppa Italia. Poi con il passare del tempo ho capito cosa provano i tifosi e che tutti lo vogliono vincere, per fortuna ne abbiamo vinti con me in campo. Partita più bella con la Lazio? Il derby dell’1-3 quando non ho giocato per febbre, il derby del 3-0 quando ha segnato Cataldi, l’andata contro il Salisburgo e la vittoria a Torino contro la Juventus. E’ stata una partita pazzesca, poi quel rigore di Dybala alla fine, fantastico. Lazio Atalanta? Gara incredibile, all’intervallo eravamo 0-3. Nella ripresa poi tutto è cambiato, ma che paura a quel rigore del pareggio, il loro portiere l’aveva quasi presa. Era un peccato sbagliarlo“.
Lotito, Inzaghi e quella discussione per la sostituzione
“Con il presidente mi trovo bene, c’è stima reciproca così come con tutto lo staff come Peruzzi, Tare. Alla Lazio si sta bene e rimarrà sempre nel mio cuore, perchè è una grande famiglia dove tutto si risolve anche nei momenti difficili. Abbiamo avuto problemi nello spogliatoio ma li abbiamo sempre risolti parlandoci in faccia. Con Inzaghi mi trovo alla grande. La discussione? Quando mi ha sostituito ho sbagliato a reagire, ma solo perchè mi sentivo bene. Però non dovevo farlo anche per rispetto dei tifosi e del mister stesso. Infatti mi sono scusato subito e Inzaghi l’ha gestita bene non facendomi giocare contro l’Inter anche per rispetto dei compagni. Ci vogliamo bene“.
Il gol più bello, futuro e carriera
“Sicuramente il gol più bello che ho segnato è quello di tacco contro il Cagliari, una cosa incredibile. Prima di venire alla Lazio sono stato molto vicino al Napoli. Devo dire che ci tenevo molto perchè è la squadra della mia città. Poi sono arrivato alla Lazio e mi sono trovato talmente bene che non ci penso più. Chiudere la carriera qui? Non lo so perchè alla scadenza del contratto avrò 33 anni, magari la Lazio avrà trovato qualcuno più forte e magari dovrò giocare in un livello più basso. Ma mi piacerebbe chiuderla qui perchè mi sento laziale“.
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