Socio fondatore e bersagliere. Giulio Lefevre nacque a Roma il 31 marzo 1876. Abitava in Via Bocca della Verità con i genitori Luigi e Rosa Andreani e i fratelli Angelo, Guglielmo, Ferdinando e Zenaide. Uno dei tanti giovani che influenzati dalle gare delle Olimpiadi moderne di Atene 1896 si dedicò allo sport.
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rese parte a gare di nuoto sul Tevere ma la sua vera passione fu il podismo. Si allena su varie distanze prendendo spunti e suggerimenti dai numerosi testi. In particolare quelli francesi e inglesi che vengono pubblicati in quegli anni. Nel frattempo si trasferisce con la famiglia in un villino poi demolito in una fase di urbanizzazione del quartiere Prati. La sua casa era situata nelle vicinanze della Piazza d’Armi. Luogo di eccellenza per la pratica sportiva dei cittadini romani. Il 31 ottobre 1898 fu chiamato alle armi come allievo ufficiale nel X Reggimento dei Bersaglieri. Divenne sottotenente di complemento al Deposito Bersaglieri di Roma e fu assegnato al V Reggimento. In seguito raggiungerà il grado di capitano.
IL RITORNO ALLA GRANDE PASSIONE
Tornato alla vita civile si dedica sempre con più passione allo sport. In Piazza d’Armi, negli ampi spazi liberi lungo le sponde del Tevere, i giovani si ritrovavano per dare vita a gare polisportive di ogni tipo. Tra le varie discipline praticate anche il football, un nuovo sport di squadra importato a Roma da Bruto Seghettini. Lefevre diventa amico dei fratelli Luigi e Giacomo Bigiarelli. Insieme a loro e con altri sei valorosi sportivi (Venier, Balestrieri, Aloisi, Mesones, Grifoni e Massa) il 9 gennaio 1900 forma una nuova società sportiva dai colori biancocelesti: la S.P. Lazio.
LA PRIMA GARA
La prima corsa ufficiale a cui prendono parte i podisti della Lazio viene disputata a Roma l’11 marzo 1900. Gara organizzata in occasione dell’inaugurazione del monumento al re Carlo Alberto. Primo al traguardo è il campione torinese Gila che precede il concittadino Cerutti. Al terzo posto si classifica proprio Giulio Lefevre, primo tra tutti i concorrenti romani ed ai suoi stessi compagni. La S.P. Lazio grazie al piazzamento dei suoi concorrenti vince la Coppa di S.M. il Re a squadre. Il destino volle che proprio Lefevre fu il primo in assoluto a contribuire al successo della Lazio in una gara. Le competizioni sono sempre di più e lui risulta sempre tra i protagonisti. Oltre a dedicarsi allo sport lavora al Catasto come geometra.
LA VITA PRIVATA
Nel 1906 si unisce in matrimonio con Giuseppina Torchio. Sorella di due formidabili podisti e nuotatori della Lazio, Alfredo e Umberto. Nel 1907 nasce il primo figlio, Lamberto; nel 1909 il secondo, Carlo. Pur seguendo sempre con affetto le vicende della sua Lazio dirada la sua attività sportiva. Gli impegni familiari, il lavoro e il dolore per la notizia della morte a Bruxelles nel 1908 del grande Luigi Bigiarelli, pongono fine al suo impegno agonistico. Probabilmente collaborò nell’organizzazione societaria dedicandosi anche al proselitismo. Scomparve a Roma il 30 aprile 1953 all’età di 77 anni.
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