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LA NOSTRA STORIA L’ex centrocampista Attilio Ferraris

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LA NOSTRA STORIA Attilio Ferraris nasce il 26 marzo 1904 a Roma. Quando nel 1934 fu acquistato dalla Lazio era già un mito sia nella sua squadra, la Roma, sia in Nazionale dove aveva appena vinto il Mondiale.

Attilio Ferraris nasce in una famiglia di origini piemontesi. Cresciuto nella Fortitudo, nel 1927 si ritrova alla Roma, nuova società appena nata dalla fusione con altre squadre della capitale. Uomo dal cuore d’oro. Sempre il migliore in campo anche se nella vita era un grande fumatore, bevitore e amante dell’altro sesso. Nonostante i vizi Vittorio Pozzo lo volle ai Mondiali del 1934, dove fu uno dei protagonisti della vittoria del II° Campionato del Mondo.

Pochi giorni dopo il suo clamoroso passaggio alla Lazio provocò una sommossa popolare. La Roma, per placare le acque e cautelarsi, impose nel contratto una clausola con una forte penale nel caso in cui fosse stato schierato in un derby. Pochi giorni prima del derby successivo un fattorino consegnò un assegno e un biglietto che ne annunciava la convocazione per la stracittadina, nella quale risultò tra i migliori in campo.

Nella seconda stagione, durante un Lazio-Triestina giocato alla seconda giornata e terminato 3-2, riportò un serio infortunio. Tornò a giocare il 26 gennaio 1936 disputando un incontro con la Lazio III e poi altri cinque con la Lazio II. Il rientro in squadra avvenne il 5 marzo 1936. La Lazio credendolo finito lo cedette al Bari dove, ristabilitosi, saltò solo una gara. In Puglia rimane due stagioni poi, dopo una apparizione alla Lazio per disputare una amichevole, nella stagione 1938/39 ritorna alla Roma.

Lasciati i giallorossi passa al Catania. Termina la carriera nel 1944 nell’Elettronica. Morì a Montecatini l’8 maggio 1947, su un campo di calcio, durante una partita tra vecchie glorie. La sua tomba al cimitero del Verano riporta Attilio Ferraris – Campione del Mondo. Ai funerali sulla sua bara ci fu la maglia della Nazionale di Bernardini. Invano se ne cercò una sua e non trovandola fu proprio il fraterno amico a porgere la sua.

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