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LA NOSTRA STORIA L’ex attaccante Carlo Galli

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LA NOSTRA STORIA Carlo Galli nasce a Montecatini Terme, in prov. di Pistoia, il 6 marzo 1931. Inizia a giocare sotto la guida dello zio. La sua prima squadra è il Cascina 1948/49.

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17 anni Carlo Galli raggiunge lo zio che nel frattempo è passato ad allenare le giovanili del Palermo. In Sicilia gioca due campionati di serie A. Il campionato dopo passa alla Roma che tenta di tornare in serie A dopo la retrocessione che ha fatto conoscere alla Capitale la serie cadetta per la prima volta. In giallorosso gioca cinque stagioni. Nel 1956 passa al Milan in cambio di quaranta milioni di lire. Con i rossoneri vince uno scudetto al primo anno e uno nel terzo. A Milano resta fino al 1961. Nella stagione 1961/62 si trasferisce all’Udinese. L’anno dopo passa al Genoa. Alla fine del campionato resta disoccupato e smette di giocare. A settembre del 1963 la Lazio, su suggerimento del giornalista Remo Gherardi, grande tifoso laziale, prova a contattare Galli. Il giocatore accetta e per pochi milioni, raccolti dal facoltoso ristoratore di fede laziale Comm. Baldi, giunge a Roma. Galli in biancoceleste diventa il faro della squadra.

A Natale il presidente Miceli, in segno di stima, gli propone un contratto e la cifra è lasciata in bianco. Galli restituisce l’assegno al dirigente affermando che il regalo l’aveva fatto la Lazio a lui riportandolo nel mondo che più amava. Nel corso della sua carriera ha militato nella nazionale militare di calcio dell’Italia e nell’Italia B. Con questa vince l’edizione 1950-1953 della Coppa del Mediterraneo. Con la Nazionale maggiore gioca tredici partite partecipando anche ai Mondiali in Svizzera. Terminato di giocare diventa direttore sportivo della Lazio fino al 1970/71. Opera come scopritore di talenti. È lui che intuisce le grandi possibilità di un attaccante italo-gallese di nome Giorgio Chinaglia e lo segnala alla Lazio. Nel frattempo apre una agenzia ippica con Nello Governato e Ferruccio Mazzola e una sala corse a Montecatini. A Roma era detto ‘Carletto’ o ‘Testina d’oro’. In maglia biancoceleste resta per tre campionati.

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