LA NOSTRA STORIA Pasquale Vivolo nasce a Brusciano (NA) il 6 gennaio 1928. Era soprannominato ‘Bibi’. Trasferitosi a tre anni a Cremona inizia a giocare nella parrocchia del quartiere di San Bernardo.
Qui Vivolo è notato da Renzo Pasini, allora osservatore della squadra dilettantistica Victor, antagonista della Cremonese, che lo ingaggia subito. Finita la guerra la Victor è inglobata dalla Cremonese e ammessa al campionato di serie B. Il suo primo maestro nelle giovanili fu Renato Bodini. In seguito suoi allenatori furono Defendi, Villini ed Ercole Bodini con cui Vivolo esordisce nel campionato 1947/48. La Juventus, su suggerimento dell’osservatore Virginio Rosetta, lo acquista. In bianconero disputa quattro campionati, dalla stagione 1949/50 a quella 1952/53.
Il 26 ottobre 1952 a Stoccolma segna il goal del pareggio al suo esordio in Nazionale nella partita contro la Svezia. Con la Juventus vince due scudetti e due Coppe Italia. Nel 1953 passa alla Lazio per settanta milioni che Costantino Tessarolo, Presidente della Lazio, pagherà nonostante un deficit societario di duecentotrenta milioni di lire. La scelta risulterà vincente perché Pasquale Vivolo sarà uno dei protagonisti di quella squadra che in cinque campionati, dal 1953/54 al 1957/58, arriverà due volte terza dietro le potenze del nord.
Vivolo è una pedina fondamentale per tutti gli allenatori biancocelesti. Alla fine del campionato 1957/58 il prof. Leonardo Siliato, presidente della società, è costretto a puntare sui giovani per motivi economici. Vivolo, a soli ventinove anni, si trasferisce al Brescia in serie B. A fine stagione abbandona il calcio. Tornato a Cremona si rivela un ottimo imprenditore in campo industriale. Si è spento improvvisamente il 18 novembre 2002 nella sua città d’adozione. A suo nome intitolati diversi tornei giovanili di calcio.
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