LA NOSTRA STORIA Fernando Saraceni (I) nasce a Roma il 20 gennaio 1891. Attaccante e poi dal 1921 difensore.
Fernando Saraceni, detto Cecè, è stato uno dei più significativi giocatori della Lazio. Iniziò a giocare nel 1907 ad appena sedici anni. L’anno successivo prese parte alle tre partite disputate e vinte in un giorno nelle finali del Campionato interregionale. Era il cucciolo della squadra ma aveva anche un tiro micidiale e una grande velocità. Ottimo atleta anche nel salto in lungo in cui aveva un record di mt. 5 senza l’uso della pedana.
Tra l’anno d’esordio e la prima guerra mondiale vinse tutto quello che si poteva vincere a Roma e nell’Italia centro meridionale. Due volte finalista nazionale nel 1913 e 1914, vincitore più volte dei trofei Tosti e Baccelli, vincitore del trofeo Branca e di tantissimi trofei minori. Rimase affezionatissimo alla Lazio dando sempre l’esempio in ambito comportamentale e tecnico. Nei cuori dei sostenitori prese il posto del grande Ancherani.
Nel 1915 partì per il fronte come soldato semplice del 13° artiglieria di campagna. A guerra finita torna a guidare la squadra biancoceleste. Progressivamente arretrò il suo raggio di azione e intorno al 1921 si schierò a terzino. Lasciò lo sport attivo nel 1924. Lasciò il campo ma non la Lazio. Il 18 settembre 1940 fu eletto componente del Collegio dei Sindaci. Già nel 1914 era stato vicepresidente della sezione Nuoto.
Prima di ritirarsi convinse prima il fratello minore Luigi a vestire biancoceleste e poi la società a ingaggiare il grande portiere Ezio Sclavi. Nell’agosto 1956 gli viene diagnosticato un male incurabile. Ricoverato presso la Clinica Morgagni il pomeriggio del 23 agosto si lancia dalla finestra della sua stanza uccidendosi. Si cimentava anche nel podismo e nel nuoto. In quest’ultima disciplina è tra gli iscritti all’eliminatoria romana della Coppa Scarioni dell’agosto 1925. Muore il 23 agosto 1956.
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