LAZIO Lotito: “Un padre di famiglia ha l’obbligo di portare le persone nello spirito di gruppo, nella voglia di portare a casa dei risultati per cercare di spronarli, dargli una motivazione in più. Tutti devono lavorare nel migliore dei modi in maniera corale. Spesso dico ai giocatori di supportarsi in campo tra loro, aiutare il compagno ed entrare in campo con cattiveria agonistica e spirito di sacrificio. I calciatori biancocelesti rappresentano non soltanto loro stessi, ma le passioni di tanti tifosi che vivono per la Lazio. Questa è una grande responsabilità. Ci sono persone che, addirittura, si sono svegliate dal coma sentendo l’inno della Lazio. Il tifoso pretende che il giocatore scenda in campo e dia il 300% ed è giusto che sia così. Il mio ruolo è quello di rendere l’ambiente competitivo, i calciatori devono essere orgogliosi di appartenere a questo club. Tutte le mie iniziative sono rivolte alla crescita della squadra. Il calcio deve essere portatore di valori morali, noi alleniamo non solo il fisico ma anche la mente. Sono orgoglioso di essere il presidente della Lazio. Trovo persone che mi ringraziano, mi dicono che sono presidente di una squadra fatta di persone disponibili, tutti hanno avuto un ottimo imprinting.
Inzaghi sente la Lazio come la sua famiglia, ha intrapreso tutto il percorso da allenatore partendo dagli allievi regionali. Si è conquistato tutto con merito, è una persona di grande qualità. Su Simone ho puntato, quando ha avuto dei momenti difficoltà da calciatore l’ho chiamato e gli ho detto che mi sembrava giunto il momento di iniziare un percorso diverso. Andò in Primavera perché Bollini seguì Reja e si era liberato il posto, poi sarebbe dovuto andare alla Salernitana. A un certo punto ho capito che Simone aveva le qualità per poter dirigere la squadra. Ha sempre avuto un carattere predisposto verso questo tipo di attività, lavora h24 e si dedica totalmente al progetto Lazio”. Così Claudio Lotito ai microfoni di Rai 2 nel corso del Tg2 Italia.