L’ex centrocampista della Lazio Lucas Castroman ricorda il gol nel derby.
Castroman ricorda il gol nel derby. Le parole dell’argentino a ‘Gianlucadimarzio.com’: “Stankovic e Nesta mi hanno preso e portato sotto la Curva Nord. Mi hanno ripetuto ‘non sai cosa hai fatto’, per due volte. All’inizio non capivo, ora me ne rendo perfettamente conto”.
Una rete ‘storica’, segnata entrando dalla panchina: “Ero lì ad aspettare che il mister mi chiamasse, sapevo che non avremmo potuto perdere quella partita. Sentivo anche che potevo segnare, quando è arrivato il pallone l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata festeggiare. Quel gol mi ha cambiato la vita, se la gente ancora mi ricorda vuol dire che faccio parte della gloriosa storia della Lazio”.
A parlare è un Castroman ormai fuori da un calcio che lo ha ‘tradito: “Non mi piaceva fare il ‘figo’ come si dice a Roma, sono sempre stato un ragazzo con i piedi a terra. Non guardo più il calcio, seguo solo l’Argentina, perché c’è Messi, e il Mondiale, una volta ogni quattro anni. Sentivo che c’erano ingiustizie dentro e fuori dal campo, quindi ho deciso proprio di non ritornare. Ho una scuola calcio, ma solo per il divertimento dei bambini, non li faccio giocare in nessun campionato. Voglio solo fargli capire la vita. Al mattino vado a dare una mano a papà che vende santini vicino alla chiesa. Ha anche un parcheggio, quindi controllo le macchine che entrano ed escono: sto recuperando quello che il calcio mi ha un po’ tolto”.
Ma nonostante tutto la Lazio è impossibile da dimenticare: “Mi arrivano notizie, sono felicissimo che stia lottando per le prime posizioni, se lo merita. Inzaghi? Quando giocava sembrava più un avvocato che un calciatore, però se c’era qualcuno che non mi aspettavo in panchina era proprio lui. Il primo ero io, e Simone con me”.
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