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LAZIO Strakosha: “Io pararigori? Non ancora, mi piacerebbe

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LAZIO Strakosha parla della Champions e dei rigori parati nella sua carriera, l’ultimo annullato a Babacar nella partita di domenica scorso contro il Lecce

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AZIO Strakosha – Il portiere, è stato convocato con la propria nazionale albanese e dovrà affrontare a breve la Francia, nel frattempo, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.

Nazionale: “Dovremo affrontare i campioni francesi, sicuramente bisognerà fare una grande prestazione e riuscire a portare punti a casa. Poi oggi inaugureremo lo stadio nuovo, qui giocò mio padre, per me è una motivazione in più, lui per me c’è sempre stato, è stata una guida, un maestro e mi ha insegnato tanto, anche nella vita. Però le speranze per approdare a Euro 2020 sono veramente ridotte, anche perché giocheremo contro la Francia, ma ce la metteremo tutta, magari iniziando a vincere la partita contro l’Andorra per affrontare al meglio i campioni francesi”.

La Champions non la reputo un sogno, abbiamo tutte le opportunità di raggiungerla visto la qualità che abbiamo, arrivare tra le prime quattro non è impossibile, bisogna solo crederci e pensare partita dopo partita.

Rigori: “Prima di tutto penso che il rigore concesso al Lecce, non ci fosse, quindi inutile lamentarsi poi del gol annullato a Lapadula. Per fortuna abbiamo portato a casa i 3 punti, erano importantissimi. Non mi considero un pararigori, ma spero di diventarlo in futuro. Io e Grigioni studiamo sempre i rigoristi della partita, anche se poi, decido sul momento da che parte tuffarmi. In ogni caso dispiace aver preso due gol domenica, per arrivare in Champions c’è bisogno di una difesa solida”.

Gioie e dolori: “La parata più bella è stata sicuramente quella all’Allienz Stadium a Dybala quando ho parato il suo rigore. Era un momento importante della partita, visto che era praticamente terminata e aveva un grande significato, non vincevamo a Torino da ben 15 anni. Mentre ho avuto 3 delusioni ovvero la sconfitta nella prima finale di Coppa Italia contro la Juve per 2-0, poi la sconfitta contro il Salisburgo ma soprattutto la partita peggiore, quando non riuscimmo a vincere contro l’Inter il 15 maggio all’Olimpico e perdemmo così la qualificazione in Champions”.

Le critiche preferisco non sentirle, su di me si è sempre parlato male, senza neanche conoscermi, per tutti sono arrivato grazie a Tare, già ai primi tempi della primavera. Inzaghi usa sempre la parola: “Non ricordo parate di Strakosha” e per questo a casa mi prendono sempre tutti in giro, però l’importante è che la Lazio vinca al di là se si ricordi o meno delle mie parate”.

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