LAZIO NELLE SCUOLE Proto, portiere dei biancocelesti, ha incontrato gli studenti dell’Istituto Comprensivo Città dei Bambini di Mentana. Queste le sue parole in risposta ad alcune domande dei presenti:
“Non possiamo mangiare tante cose buone per la nostra professione: il calcio però è una scuola di vita, quindi è importante. Al termine della carriera vorrei diventare un allenatore, mi piace giocare con i miei figli e vorrei insegnare au più piccoli. Mi piacerebbe giocare anche a golf al termine della mia carriera, è uno sport che mi piace molto. Ci fa piacere sentire il nostro nome quando facciamo una giocata importante.
Quando si gioca senza tifosi è difficile. Ho giocato in Grecia e lì i sostenitori sono più aggressivi: una volta giocai contro il PAOK ed il nostro allenatore ricevette un colpo in volto e vincemmo la partita a tavolino. Quando si entra in uno stadio bisogna portare rispetto per tutti perché il calcio è un divertimento. Noi portieri ci alleniamo di più, ma corriamo di meno nel giorno partita e dobbiamo comunque farci trovare pronti nel momento della necessità. Mi sento belga perché sono cresciuto lì, mio padre è italiano. In Italia mi trovo bene, ho tanti amici. Il calcio deve restare un gioco e portare felicità, abbiamo l’opportunità di fare del nostro hobby un lavoro.
La prima maglia che ho avuto era di Walter Zenga, ma poi il mio idolo è stato Buffon. L’ho incontrato in Champions League con l’Olympiakos e sono rimasto intimorito dal parlare con lui: è molto gentile e umile. Lui ha vinto tutto ed è rimasto umile e gentile. Ho giocato contro Messi e mi ha fatto una grande impressione, così come gli attaccanti della Lazio”.
Al termine dell’evento, Proto ha parlato anche a ‘LSC’:
“I bambini sono persone vere. Ti fanno anche ridere. Mi piace giocare con loro. Quando chiuderò la carriera dovrò andare a correre perché altrimenti ingrasserei!”.
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