LAZIO Lotito contro il tifo violento. Il patron biancoceleste si sfoga in un’intervista a ‘Libero’.
LAZIO Lotito contro il tifo violento: “Per combatterli, vivo sotto scorta. Sono criminali che fanno soldi con il calcio. Io ho sempre operato con una netta separazione tra il ruolo del Presidente e quello dei tifosi: loro sono appassionati che devono sostenere la squadra con il cuore nel rispetto delle regole. Il Presidente invece è custode del patrimonio storico e sportivo della società senza scendere a patti e compromessi e senza farsi condizionare nelle scelte gestionali e strategiche».
MINACCE
“Inoltre sono stato il primo ad arginare i delinquenti azzerando i benefits: niente abbonamenti e biglietti gratis, basta con le trasferte pagate dalla Lazio. Da una parte questo mio comportamento ha consentito alla società di interrompere un connubio censurabile sotto tutti i punti di vista, dall’altra parte ha acuito minacce e intimidazioni nei miei confronti, ed ancora oggi sono costretto a vivere sotto scorta. Ho dovuto sopportare negli anni e continuo a sopportare tutt’oggi una forte azione di dissenso, con strumenti leciti ed illeciti, che ha limitato la libertà personale mia e della mia famiglia”.
D’ANGELO
“Ho fortemente voluto una figura professionale di altissimo livello quale quella del Prefetto D’Angelo. Proprio in considerazione della mia ferma decisione di stare sempre dalla parte delle istituzioni e della legalità. Grazie ad una proficua collaborazione quotidiana siamo in grado di poter dar risposte immediate ad ogni iniziativa volta a destabilizzare la credibilità e la serenità dei giocatori e del club e tesa a minare l’immagine della società anche all’estero”.
EMERGENZA VIOLENTI
“Per lungo tempo in passato è stato sottovalutato il fenomeno dei violenti che, comunque, oggi rappresentano una minoranza rispetto a chi sostiene la propria squadra del cuore con passione autentica e nel rispetto dei valori dello sport e della legalità”.
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