“Sul terreno dove Lotito vuole costruire c’è rischio di esondazione”
“Evidentemente c’è una vera vocazione nei dirigenti delle due società calcistiche romane, quella di invadere, in variante al Piano Regolatore, le aree a rischio di esondazione del Tevere, tutelate dal Piano dell’autorità di bacino e preziose per salvaguardare l’equilibrio idrogeologico della città. L’Amministrazione capitolina non può essere il notaio di interessi immobiliari che usano lo sport per portare avanti operazioni urbanistiche che altrimenti non sarebbero proponibili”. Lo dichiara, in una nota, Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina e vicepresidente della Commissione Urbanistica, in merito “al progetto del centro polisportivo della S.S. Lazio nell’ansa del Tevere di Castel Giubileo, comprensivo di 220 mq di edificazioni, con un centro commerciale, residenze, alberghi, uffici e strutture sanitarie”. “Continuare ad occupare le aree golenali libere – prosegue la consigliera – significa esporre tutta la città al rischio di gravi eventi idraulici, soprattutto in prospettiva del cambiamento climatico che sta modificando sostanzialmente le caratteristiche delle precipitazioni piovose. Vorrei inoltre segnalare ai dirigenti della SS Lazio che le aree a ridosso del Tevere sprofondano al ritmo di 3-4 millimetri all’anno, come sanno bene alla nuova Fiera di Roma, dove parte degli edifici è stata dichiarata inagibile dopo solo sei anni. Insomma la Lazio non ripeta gli errori/orrori dei cugini giallorossi e l’Amministrazione capitolina dica chiaramente che va chiusa l’epoca delle deroghe al Piano regolatore della città.”.