A pochi mesi dal suo arrivo alla Lazio Jony racconta le sue emozioni ai microfoni dei media spagnoli.
LAZIO Jony in una lunga intervista a ‘elcomercio.es’: “Il derby all’esordio è stato qualcosa di speciale. Dal giorno in cui sono arrivato all’aeroporto ho capito l’importanza di questa gara. Nella cultura italiana il calcio è vissuto in modo più caloroso rispetto alla Spagna. La Lazio ha vissuto momenti difficili negli ultimi anni. Ora stiamo provando a crescere con obiettivi molto alti. Il primo, come ha affermato il presidente sin dall’inizio di stagione, è quello di tornare in Champions. Ci stiamo lavorando e ci vuole un pò di tempo, ma è un club in crescita. La città, d’altra parte, è impressionante. Il Vaticano, la Fontana di Trevi, il Colosseo. Tutto. Ho intenzione di fare un bel tour con la mia famiglia”.
L’ERRORE A SAN SIRO
“È stato molto speciale esordire da titolare lì, un campo e uno stadio molto bello con un’atmosfera spettacolare. L’Inter, inoltre, è in un momento fantastico. Dopo la partita ero molto deluso, perché la sconfitta è nata da un mio errore in cui ho perso il contatto visivo con l’uomo e col pallone. Sono esperienze dalle quali devo crescere”.
INZAGHI
“È una persona che costruisce un rapporto intimo coi suoi giocatori. Un appassionato del suo lavoro, fa impressione per come vive le partite, sempre al massimo. Vive tutto in modo intenso e cerca di trasmettere tutto a noi. Non sono titolare e questo, sinceramente, me lo aspettavo. È un nuovo sistema per me il 3-5-2, in una nuova posizione e devo crescere dal punto di vista difensivo. Ci sono molte azioni di copertura in cui devo migliorare perché non ho mai avuto quel ruolo e per caratteristiche mi ritengo più offensivo. Ma dal primo momento ne ero consapevole e ne ho parlato con tutti. A molti giocatori serve un anno di transizione. Luis Alberto mi consiglia sempre di restare calmo, prendendo ad esempio la sua prima stagione. Guardatelo ora, è indiscutibile. Devo mantenere quella calma e cercare di migliorare”.
DALLA LIGA ALLA SERIE A
“Questo è un calcio completamente diverso rispetto allo spagnolo, molto più tattico e un po’ più lento. I sistemi cambiano molto. Qui 3-5-2 e 4-3-3 sono molto utilizzati, con un gioco sulle fasce abbastanza sviluppato. Anche lo stato del manto erboso in alcuni stadi non è dei migliori. Ma è un’esperienza bellissima. Il lavoro tattico che svolgono gran parte delle squadre mi ha sorpreso molto. Per i club che lottano per la salvezza è molto complicato. Per creare occasioni devi muovere la palla molto velocemente e questo rende tutto più difficile. È un calcio molto diverso, più fisico e tattico”.
L’ADDIO AL MALAGA
“Chiunque conosceva la mia situazione. Nel caso in cui il Málaga fosse rimasto in Seconda Divisione, sarei potuto andare in una squadra di categoria superiore. Ho aderito al mio contratto. Il club non la vedeva nello stesso modo e così hanno cercato di rendermi le cose difficili. Ma la FIFA è stata chiara: mi ha dato il “trasferimento” provvisorio e ora appartengo alla Lazio e mi godrò questa esperienza. Sono un giocatore della Lazio per i prossimi cinque anni, il contratto col Malaga è stato risolto”.
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