LA NOSTRA STORIA Giulio Corsini nasce a Bergamo il 28 settembre 1933. Cresce nelle giovanili dell’Atalanta giocando difensore. A 20 anni fa il suo esordio in Serie A. Gioca titolare per altre quattro stagioni nel massimo campionato. Nella stagione 1957/58 si trasferisce alla Roma, dove resta per sette stagioni vincendo una Coppa delle Fiere. Termina la carriera nel Mantova, dopo altre quattro stagioni, di cui tre in Serie A.
Nel 1968 Giulio Corsini inizia ad allenare come vice a Mantova. Dal 1970 al 1973 guida l’Atalanta per quattro stagioni vincendo il premio ‘Il Seminatore d’Oro’ nel 1970/71). Quindi un anno alla Sampdoria. Nel 1975 arriva alla Lazio al posto di Tommaso Maestrelli ammalato. Era soprannominato ‘Sergente di ferro’ per il suo carattere fermo e deciso. Decide di rivoluzionare la squadra che aveva vinto lo scudetto due anni prima. Giancarlo Oddi e Mario Frustalupi passano al Cesena, Franco Nanni al Bologna. Fa acquistare giocatori Francesco Brignani, Paolo Ammoniaci, Giovanni Carlo Ferrari e Antonio Lopez che non si riveleranno all’altezza.
Assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, con Giorgio Chinaglia impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente Umberto Lenzini. Lancia Bruno Giordano che, all’esordio, realizza la rete vincente contro la Sampdoria. I rapporti con squadra e pubblico sono sempre più difficili. Nell’intervallo del derby di andata del 16 novembre 1975 aggredisce verbalmente Chinaglia dicendogli: “Finché sono io l’allenatore tu non andrai mai negli Usa”. Scoppia una rissa furibonda con l’allenatore aggredito da tutta la ‘vecchia guardia’ dello scudetto. Al ritorno in campo Chinaglia segna il goal del pareggio e la sera stessa vola a New York.
La situazione è insanabile, la Lazio annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il 30 novembre Corsini viene esonerato e accusa Chinaglia, altri giocatori e società. Al suo posto torna Tommaso Maestrelli convalescente. Nella stagione 1976/77 guida il Cesena, ma anche qui arriva l’esonero. Torna all’Atalanta a guidare le squadre giovanili. Nel 1979 passa al Bari a stagione in corso ma è esonerato prima della fine del campionato. Nel 1981 torna all’Atalanta ma la squadra retrocede in Serie C1. Quindi conclude la carriera di allenatore. È deceduto a Bergamo il 31 dicembre 2009 dopo lunga malattia.
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