A Camaiore in occasione del premio Colantuoni-De Rosa è intervenuto telefonicamente Igli Tare. Il ds della Lazio ha toccato vari argomenti soffermandosi principalmente sulla questione Milinkovic. Le parole di Tare su squadra e società: “Con il nostro metodo di lavoro dovremo essere bravi per mantenerci competitivi. Ogni anno si complica di più, basta vedere il mercato delle altre grandi squadre. Anche il nostro sarà un mercato importante. Proveremo ad allestire una rosa molto competitiva per puntare ai vertici del campionato. Il nostro mercato non è basato sull’autofinanziamento, abbiamo sempre agito in base a una logica di un progetto tecnico ben definito.
Chi ci ha seguito negli anni sa bene che la Lazio ha raggiunto risultati importanti in Italia e qualche volta in Europa. Il nostro bilancio è sano, non vedo perché dobbiamo cambiare questa gestione. Siamo come un diesel, all’inizio nessuno ci calcola, poi siamo bravi a raggiungere i nostri obiettivi. Non bisogna nascondersi: la Lazio è una realtà importante del calcio italiano. Vogliamo lottare per la Champions League, niente ci è vietato”. Sulle avversarie: “Non trascurerei il Milan. La Roma ha scelto di puntare su un allenatore interessante. L’Inter sta tentando di ridurre il gap dalla Juve, come il Napoli. Noi siamo in un gruppo di 5-6 squadre che possono darsi fastidio a vicenda. Sentiamo più vicina la vetta del campionato”. Su Inzaghi: “Simone fa parte della storia della Lazio. Non sono stato io a scoprirlo. Ho avuto la fortuna di giocarci insieme e di sceglierlo come allenatore con il presidente. In lui Abbiamo visto qualcosa di interessante in lui. È stato bravo a dimostrare che ci avevamo preso”. Su Milinkovic: “Non è difficile rispondere se resta o meno. Sergey ha prolungato il contratto solo pochi mesi fa. Poi se dovessero arrivare delle proposte indecenti si possono prendere in considerazione. Ma giocatore e società sono contenti di proseguire insieme”. Sul rifiuto al Milan: “Non credo che questo condizionerà la mia carriera. Non c’erano le condizioni. Da 15 anni sono alla Lazio, restare è stata una scelta d’amore. Sono onorato di aver ricevuto l’interessamento di Boban e Maldini. Ci stimavamo in campo da avversari e ora da dirigenti. Ho parlato con entrambi e ho capito che il Milan è la loro vita. Me ne sono reso conto da come parlavano. Hanno accettato il mio no con rispetto. Sapevano che per me sarebbe stato difficile fare quel passo“. Infine un parere su due prospetti italiani: “Mi piace vedere lo sviluppo di un ragazzo come Zaniolo. Può diventare un profilo interessante per il calcio italiano. Così come Tonali, che può essere il nuovo Pirlo. Sono contento di vederlo giocare in Serie A“.
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SEDE SUPERCOPPA LAZIO-JUVENTUS: ANCORA UNA FUMATA NERA
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