A due giorni dalla convocazione per le visite mediche e il conseguente trasferimento nella cittadina Bellunese, la Lazio deve ancora risolvere il problema che ha con Stefan Radu. Uomo simbolo della Lazio di Lotito, serio professionista e, col tempo anche tifoso laziale.
Nella vita tutto ha un inizio e una fine ma, trattare Radu in questo modo, non è giusto. Proprio noi fummo i soli a parlare di un aspro battibecco con mister Inzaghi e, anche se il ragazzo fosse in torto, sarebbe comunque giusto informare i tifosi biancocelesti, confusi e alla ricerca di mille interpretazioni e desiderosi di conoscere realmente come sono accaduti i fatti.
Perché rovinare un bel rapporto di oltre dieci anni (Radu venne acquistato nel 2008)? Per giunta a poche partite dal record di presenze per un giocatore biancoceleste – che appartiene guarda caso proprio a un terzino sinistro. Giuseppe Favalli che con la Lazio disputò dodici stagioni dal 1992 fino al 2004 collezionando la bellezza di 401 presenze in biancoceleste. All’epoca infatti Favalli passò al grande Milan e lui stesso acquistò una pagina del corriere per ringraziare la tifoseria della Lazio.
Anche se è finita, e non c’è verso di ricucirla, noi di laziochannel chiediamo alla dirigenza di muoversi in un senso o nell’altro, per fare chiarezza su questa triste vicenda.
Radu non può essere trattato come Pandev, come Novaretti o gente che qui a Roma è stata poco e male. Non capiterà tutti i giorni di ritrovare tanta umanità in un calciatore: salutare la curva sempre e comunque, sventolare tutte le bandiere possibili e immaginabili, cantare tutte le nostre canzoni, essere disponibile con la gente laziale nei ritiri estivi.
No, non può finire così.
Stefan Radu uno di noi.
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a redazione di laziochannel